La Gazzetta dello Sport

Dove sono i rivali? Van der Poel: «Mi sembrava di volare»

Mondiale cross, al fenomeno olandese basta il primo giro. Terzo titolo, e fa l’inchino

- Di Claudio Ghisalbert­i

«Quando ho accelerato, mi è sembrato di avere le ali. Ho fatto una gara perfetta». Mathieu Van der Poel era il grande favorito e ha stravinto il Mondiale di cross. Per il 25enne della Alpecin-Fenix è la terza maglia iridata dopo quelle di Tabor 2015 e Bogense 2019. Ma ieri, sulla linea d’arrivo, Mathieu ha trovato persino il tempo di scendere dalla bici, sistemarla bene e fare un inchino. Prima, nel fango di Dubendorf, in Svizzera, con la base aerea trasformat­a in un pascolo, la corsa è durata un giro perché quando l’olandese ha aperto il gas è decollato. Subito ha creato un vuoto impression­ante e finale. Alle spalle della sua maglia arancione il buio. Eppure il britannico Thomas Pidcock e il belga Toon Aerts non sono dei brocchi. «Pidders», 20 anni e considerat­o un grande talento, ha già in bacheca la maglia iridata tra gli juniores che fa coppia con quella a crono. Più, tanto per gradire, la Parigi-Roubaix Espoirs 2019. E il belga ha nel cassetto una maglia di campione europeo. Lui ha provato a tenergli testa, ma dopo mezzo giro se non avesse alzato il piede dall’accelerato­re sarebbe soffocato.

La corsa

Tutto estremamen­te facile per VdP, almeno all’apparenza. Lui, invece, spiega una piccola difficoltà: «In realtà è stato più difficile quando ha smesso di piovere, perché poi il fango si è asciugato un po’ ed è diventato ancora più difficile pedalarci dentro. Sarebbe stato meglio se avesse continuato a piovere». La gara è filata via come l’aveva immaginata. «Mi aspettavo che il gruppo si spezzasse presto perché il percorso era davvero molto impegnativ­o. È stata una delle gare più difficili che abbia mai fatto. Soprattutt­o in quegli ultimi giri, i ponti erano quasi troppo difficili da passare. Alla fine è venuta fuori una gara molto onesta. I più forti si sono trovati subito davanti (insomma: davanti, ma molto dietro, ndr) e questo è positivo per un campionato del mondo».

Doppietta olimpica

Ma a questo punto la domanda viene spontanea: dove si colloca VdP tra i grandi della storia? Daniele Pontoni, che nel cross ha vinto due maglie iridate, a Leeds 1992 e Monaco di Baviera 1997, spiega: «Aspettiamo ancora un paio d’anni per esprimere un giudizio definitivo - afferma il friulano - ma io credo che lui abbia tutto per scavalcare Sven Nys, che significhe­rebbe, per me, diventare il più forte della storia. Per ora tengo ancora Nys al primo posto perché ha avuto una carriera straordina­riamente longeva, è durato quasi vent’anni (ieri il figlio Thibaut ha vinto il titolo tra gli juniores, ndr)». Con l’occhio esperto di Pontoni cerchiamo anche di capirne di più su Van der Poel. «Un fenomeno - prosegue -. Lasciamo stare il piccolo mondo del ciclocross, lui ormai è un divo del ciclismo mondiale. Un campione capace di primeggiar­e in tre specialità è una novità assoluta. Forse, se dovesse sceglierne una, sarebbe lui stesso in difficoltà. Magari direbbe il cross perché pare sia quella dove si diverte di più». Pontoni poi butta lì un pensiero che forse potrebbe persino diventare realtà. «E’ una questione di programmaz­ione, ma credo che lui a Tokyo possa puntare a vincere due medaglie d’oro, quella della mountain bike e quella della strada. Ha tutto per riuscirci e se non avesse fatto l’errore di svestirsi nel finale di corsa, così come Trentin, avrebbe già vinto anche il Mondiale strada». Il prossimo mondiale di ciclocross invece si correrà a Ostenda, in Belgio. Una sfida che ha già un profumo particolar­e. Scommettia­mo che Van der Poel cercherà di prendersi la più grande soddisfazi­one, quella di mettersi, in casa degli storici rivali, un’altra maglia iridata sulle spalle? Prima, però, ci sarà la sua stagione su strada. Debutto in Portogallo alla Volta Algarve (con Nibali), quindi Strade Bianche e la Milano-Sanremo che aprirà la grande stagione delle classiche. Alla Roubaix, per esempio, una macchina da guerra così chi la ferma?

La mia gara perfetta, ma anche una delle più difficili. I ponti, con il fango, erano duri

 ?? EPA ?? Nel fango il 96% di vittorie Mathieu Van der Poel ieri al Mondiale: dal 1° novembre, 24 successi su 25 cross. Olandese, 25 anni, nipote di Poulidor, corre per il team Alpecin-Fenix. Adesso lo aspetta la stagione su strada
EPA Nel fango il 96% di vittorie Mathieu Van der Poel ieri al Mondiale: dal 1° novembre, 24 successi su 25 cross. Olandese, 25 anni, nipote di Poulidor, corre per il team Alpecin-Fenix. Adesso lo aspetta la stagione su strada
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BETTINI L’inchino Mathieu Van der Poel, 25 anni
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Van der Poel corre nel cross, su strada e in mountain bike
Tre bici Van der Poel corre nel cross, su strada e in mountain bike

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