BOMBERISSIMI
RONALDO, LUKAKU E IMMOBILE: SONO DOPPIETTE DA SCUDETTO Due rigori di CR7, Fiorentina al veleno Commisso: «Disgustato dall’arbitro» Il carrarmato belga affonda l’Udinese Eriksen in rodaggio. Domenica il derby Ciro è da record, travolge la Spal e mercole
Con le doppiette e i record dei loro bomber Juve, Inter e Lazio riprendono la corsa scudetto vincendo e, in modi diversi, convincendo. A Torino nella sfida tra CR c’è chi (Cristiano Ronaldo) c’ha preso gusto e chi (Rocco Commisso) ha provato disgusto.
Con le doppiette e i record dei loro bomber Juve, Inter e Lazio riprendono la corsa scudetto vincendo e, in modi diversi, convincendo. A Torino nella sfida tra CR c’è chi (Cristiano Ronaldo) c’ha preso gusto e chi (Rocco Commisso) ha provato disgusto. Per il portoghese altre due reti: 14 gol nelle ultime 9 partite in cui è andato sempre a segno, 19 in 19 partite di campionato e 50 da quando è alla Juve. Numeri da aggiungere alla sue infinite statistiche. Vittoria meritata dei bianconeri, che si rialzano dopo la sconfitta di Napoli, ma che proprio non va giù al
presidente viola, disgustato dalla direzione arbitrale: parole che faranno piacere alla sua tifoseria per la storica rivalità, ma che risultano esagerate nonostante un secondo rigore che lascia qualche dubbio. Non ci sono state nefandezze tali da giustificare toni esasperati. Ai record di CR7 risponde Lukaku che fa riassaporare il successo a Conte con una doppietta da record: mai nessuno aveva segnato 12 reti nelle prime 11 gare fuori casa. Per il belga 16 gol in 22 presenze. Una partita molto equilibrata che i nerazzurri hanno avuto il merito di risolvere in 10 minuti nella ripresa. L’Udinese ha avuto le sue opportunità, la differenza l’ha fatta la qualità dei singoli. Fondamentale sarà per Conte sfruttare al meglio Eriksen: ma serve un po’ di tempo. Nel giorno delle doppiette poteva mancare quella di Immobile? La Lazio non può più nascondersi. Il refrain - «L’obiettivo è solo la
zona Champions» - per tenere bassa la tensione ormai sa di versione comoda, un po’
stucchevole. Una sola competizione da affrontare dopo l’uscita dalla coppe e un attaccante che pare una mitragliatrice impongono una presa di responsabilità. Immobile (25 gol in 21 partite, media di quasi 1,2 a gara) in proiezione potrebbe finire la stagione con 44 gol. Impossibile? In teoria sì, ma mentre si ripete da settimane che non può tenere questo ritmo, Ciro continua a segnare. Mercoledì, battendo il Verona, Inzaghi può arrivare a -2 dalla Juve. Passiamo alle chance mancate: l’Atalanta poteva staccare la Roma, invece l’ha solo raggiunta. La zona Champions non si può considerare più un miracolo come lo scorso anno, ma il vero obiettivo stagionale. Miglior attacco del torneo, goleade, calcio brillante e rosa di qualità: la Dea ha tutto per arrivare quarta, ma sta palesando un limite in casa, dove nelle ultime due gare con Spal e Genoa ha raccolto solo un punto. Difficoltà contro squadre che si chiudono? Maturità da trovare nelle gare da vincere per forza? Si ferma anche il Milan orfano di Ibra, e nella ripresa recrimina il Verona. Il pari però non deve stupire, le avvisaglie di risultati strappati per un
soffio c’erano già state contro Samp (0-0), Udinese (3-2) e Torino in Coppa Italia. Fare pronostici è il modo più semplice per fare brutte figure, ma la dimensione del Milan non è la Champions, ma
l’Europa League. Potrebbe concludersi oggi l’avventura di Mazzarri al Toro. La squadra fiaccata da una contestazione dei tifosi negli ultimi mesi anche esagerata - non dà segni di reazione. La prova in Coppa col Milan aveva rinfrancato, ma il 4-0 di Lecce è per certi versi peggiore dello 0-7 con l'Atalanta. È il momento di riflettere: la stagione non può diventare una via crucis.