«Dybala out? Bestemmia Ma cercavo ampiezza»
«Douglas importantissimo, sarà sempre più decisivo Stiamo mettendo in campo tutto il nostro potenziale»
Lunga e tormentata la notte di Maurizio, costretto a rigirarsi tra le lenzuola per colpa di tanto spreco: «Quando faccio la formazione vado a dormire un po’ così... Lasciare in panchina Dybala è una bestemmia», ha scherzato Sarri dopo aver regolato la Viola 3-0. Difficile per lui privarsi della Joya ammirata finora, ma al posto suo molti colleghi avrebbero dormito su sette guanciali: l’abbondanza è un tranquillante potente per la notte, tanto al risveglio si sa già che qualche fenomeno risolverà i problemi. Nello specifico, è quasi sempre Cristiano Ronaldo il risolutore, ma il tecnico bianconero ha elogiato tutta la compagnia degli attaccanti. Tra l’altro ieri a uscire con il muso è stato Higuain. E Sarri ha chiarito perché, gioco forza, ha dovuto rinunciare al sinistro caldissimo di Dybala: dopo attenta analisi in laboratorio della creatura di Iachini, il tecnico ha pensato che il microcosmo viola fosse più adatto a Douglas Costa, altro giocatore che il toscano ha nel cuore. Il brasiliano ha giocato nel 4-3-3, novità di giornata con conseguente rinuncia al trequartista Ramsey, lo stesso schema dell’andata al Franchi in cui proprio Douglas si infortunò in avvio: «Visto che ci aspettavamo una difesa bassa con densità centrale, e visto che Costa si è potuto allenare con continuità, ho preferito partire con lui per dare più ampiezza: il nostro merito è non aver concesso ripartenze», ha spiegato il tecnico.
Fattore D
Sarri, con la solita maniacale attenzione ai dettagli, sta esplorando pregi e virtù dei due moduli: spesso sarà l’avversario a fargli decidere quale vestito tirare fuori dall’armadio. Per giocare così, con un tridente avvolgente, non si può prescindere dal talento anarcoide di Costa, una furia con la palla ma tendente a continue pause durante una stagione: «Douglas Costa è importantissimo — lo ha difeso Sarri —. Ha qualità particolari: rapidissimo, dribbla ed è tecnico. Gli infortuni l’hanno fermato ripetutamente, ma ora sta crescendo di condizione e, quando sarà al top, potrà diventare ancora più decisivo». Vietato, invece, fare illazioni sulla vita privata del pupillo brasiliano: «Se Douglas
va a letto tardi non lo so, io a casa mia non lo porto...».
Lione lontano
La caduta di Napoli bruciava ancora sottopelle e, se il 3-0 rotondo ha permesso a Sarri di rimettersi in marcia, è anche vero che la sua Juve viaggia a intermittenza: «Abbiamo momenti di grande ritmo e altri di passività. Bisogna provare a essere più continui possibile e giocare la palla in maniera un po’ più veloce, siamo una squadra che comunque comincia a mettere sul campo tutto il suo potenziale». Saggiamente, Sarri ha evitato di toccare il magma delle proteste viola («Commisso? Io guardo i dati, il possesso e la supremazia territoriale: il risultato mi pare una conseguenza»), ma non ha voluto neanche anticipare troppo le discussioni sulla trasferta di Lione, in programma il 26: «Non posso mandare alla squadra un messaggio sbagliato. Dobbiamo arrivare alla Champions con la testa e le gambe giuste, ma prima dobbiamo pensare alle altre gare che ci sono, quattro in campionato e una di Coppa Italia. Essere preparati a quella partita sarà una naturale conseguenza». A febbraio torna l’ossessione europea, ok, ma a febbraio (almeno ufficialmente) sparisce il mercato e questo regala, invece, un certo sollievo: «Il bello del calcio sono le partite, sembra che la gente si appassioni più al calciomercato che al campo e questo non mi piace...». Senza cessioni, prestiti e riscatti Sarri ha sempre dormito meglio.
Mi aspettavo una Fiorentina chiusa e con tanta densità in mezzo
Maurizio Sarri
ALLENATORE JUVE
Commisso? Vedo i dati della partita, il possesso, la supremazia e quindi il risultato pare logico
Non so se Douglas Costa va a letto tardi la notte, io a casa mia non lo porto...