Sotomayor
«Mi hanno ispirato i voli della Simeoni E ora tifo Gimbo»
Il primatista cubano: «L’Italia una seconda patria, il mio 2.45 durerà ancora a lungo»
Il colpaccio lo han fatto la settimana scorsa quelli del meeting di Udine: Javier Sotomayor, ospite d’onore felice di essere di nuovo in Italia, ha dato ancor più lustro all’iniziativa. Il 52enne cubano, sotto l’asticella, resta il più grande.
3Javier, quando era stata l’ultima volta nel nostro Paese?
«Nel maggio 2018 in Vaticano per un’udienza da Papa Francesco. Emozionante come quando a L’Avana conobbi Giovanni Paolo II».
3Perché è così affezionato all’Italia?
«Insieme alla Spagna è la mia seconda patria: la gente, l’ambiente, la cucina, i tanti ricordi legati alle gare... E poi quella sequenza di foto arrivate a Cuba chissà come che ritraevano un salto di Sara Simeoni: per me, ragazzino, furono motivo di enorme ispirazione».
3Cuba, in ottobre, ai Mondiali di Doha, ha vinto un oro, un argento e un bronzo...
«I talenti continuano a non mancare. E ora anche a livello di strutture stiamo migliorando: abbiamo due piste a L’Avana e una a Camaguey. Rispetto a 20 anni fa, però, siamo calati: è un problema economico. I migliori tecnici emigrano. Uno per tutti: Ivan Pedroso, di base proprio in Spagna. È bravo: Echevarria è maturo per il record del mondo del lungo».
3A proposito: il suo 2.45 resiste da 27 anni. Quando cadrà?
«Nel 2013 e 2014 dicevo presto, perché Bondarenko e Barshim, che pure ai Mondiali, davanti alla sua gente, ha fatto un’impresa, sembravano all’altezza. Ora invece credo nessuno sia in grado. Merito mio, ma anche di come ci si allena oggi».
3Cosa
pensa di Tamberi?
«Ha avuto un brutto infortunio. Ma son certo che se non forzerà i tempi, tornerà al vertice. La scuola italiana, del resto, è da sempre un riferimento».
3È geloso dei suoi segreti?
«Non ho mai voluto fare il coach, ma giusto da un paio di mesi seguo due ragazzine di 15-16 anni. Sono bravine, faccio esperienza e mi diverto».
3Nessuno dei suoi cinque figli segue le sue orme?
«Il più grande non aveva motivazioni. quello di 12 anni potrebbe avere qualche numero».
3Lei è in gran forma: si allena ancora?
«Corricchio e vado in palestra due o tre volte alla settimana».
3Ha nostalgie delle gare?
«Ho smesso nel settembre 2001: lo ha avuta per anni, ora fanno parte di un bel passato. Mi manca la sensazione del volo, quella sì. E l’emozione del mio primo record a 2.43».
3Cosa pensa del caso-Russia?
«Perché una stella come Mariya Lasitskene non può gareggiare? È una palese ingiustizia. Le malefatte di altri andrebbero punite diversamente».
3Come sarà Tokyo 2020?
«Un successo: i giapponesi ci sanno fare. L’atletica però ha bisogno di personaggi che durino negli anni».
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