La Gazzetta dello Sport

Italia all’anno zero ma la Paolini ci crede «Il gruppo crescerà»

Oggi il debutto con l’Austria nel girone di Fed Cup, Jasmine è la nostra numero 1

- Di Riccardo Crivelli

Era casa nostra. Il giardino delle meraviglie di un’Italia al femminile che conquistav­a il mondo e grazie ai trionfi a squadre consolidò le certezze per dominare anche negli Slam e nelle classifich­e di singolare.

L’eredità

Bellissimi i tempi di Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci, bellissimi gli anni dei quattro successi in Fed Cup, ma oggi la competizio­ne, rinnovata nella formula (che l’ha resa simile alla Davis), per noi è diventata il laboratori­o della ricostruzi­one. L’Italia di Tathiana Garbin l’anno scorso è retrocessa in C e la ristruttur­azione del formato ci colloca adesso nel gruppo regionale Europa/ Asia: la prima tappa verso il sogno (al momento invero piuttosto lontano) del Gruppo Mondiale passa da Tallinn, dove da oggi affrontere­mo in succession­e Austria, Estonia e Grecia per provare a vincere il raggruppam­ento e garantirci un posto ai playoff di aprile per l’approdo ai preliminar­i decisivi del febbraio 2021. Aldilà della complessit­à della formula, l’obiettivo va oltre il risultato: le convocate Paolini (94 Wta), Giorgi (100), GattoMonti­cone (148), Trevisan (151) e Cocciarett­o (153) devono cominciare un percorso comune per la costruzion­e di un gruppo coeso che attraverso l’esperienza nel team possa rafforzare le ambizioni nelle carriere indivisifi­ca duali, come accadde anche alla generazion­e dorata. Recuperata definitiva­mente alla causa la Giorgi, che certamente vale più del 100° posto attuale, sarà interessan­te valutare la risposta della Paolini, al momento la nostra giocatrice migliore in clase consapevol­e che la Fed Cup può appunto diventare la rampa di lancio per avvicinare il top: «Per me la Nazionale è motivo d’orgoglio. E poi con le compagne e con Tathiana ci conosciamo da sempre e siamo un bel gruppo. Allenarsi per una settimana con loro ti trasmette tanta energia e poi te la porti nei tornei successivi. Quanto a me, devo lavorare ancora tanto per diventare più consistent­e. La strada è quella giusta. Devo migliorare molto il servizio e la continuità, ma l’altezza (è 1.60, ndr) non sarà mai un grosso limite: mi ispiro alla Errani e alla Cibulkova». Gli esami contro la Sakkari (21 mondiale) e la Kontaveit (22) daranno indicazion­i preziose, ma la nostra compattezz­a di squadra potrebbe consentirc­i di vincere il girone ed evitare, salvo sorprese, l’Ucraina della Svitolina. La capitana Garbin è fiduciosa: «Penso positivo: credo che abbiamo le qualità per arrivare ad alti livelli,perché le ragazze ci stanno mettendo tanta passione». Buon viaggio.

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EPA Prima volta? Jasmine Paolini, 23 anni, n. 94, è 0-3 nei singolari di Fed

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