Jabbar si confessa «Io, i libri e Lebron»
IL MITO ABDUL-JABBAR «I LIBRI DOPO IL BASKET DAI LEBRON, PRENDIMI»
Kareem: «Sono orgoglioso della mia nuova carriera di scrittore. James se vuole può togliermi il primato di punti»
La morte di Kobe Bryant ha sconvolto anche lui, Kareem Abdul-Jabbar. «Lo conoscevo da quando aveva 11 o 12 anni, perché io e suo padre Joe eravamo diventati amici - lo ha ricordato sui social -. È molto difficile per me capire quello che gli è successo. È stato un atleta incredibile e un leader capace di ispirare un’intera generazione di atleti. Ed era un uomo che amava la sua famiglia, ed è così che lo voglio ricordare. Le mie preghiere sono con lui, il mio amico Joe e tutta la famiglia Bryant». L’enorme carisma di Abdul-Jabbar, l’uomo che ha rivoluzionato il basket col suo “gancio cielo” (quel movimento leggendario che l’ha reso immarcabile e gli ha permesso di segnare 38.387 punti nella sua carriera Nba, record assoluto), si avverte anche da queste parole. Si avvertiva anche a Parigi, il 23 gennaio, quando alla Nba House allestita da Nba2k per dare un punto di riferimento ai tifosi in occasione dell’annuale partita di regular season in Europa, il leggendario Kareem si è presentato con un baschetto che lo rendeva perfettamente parte di quell’atmosfera di festa. «Mi ricordo quando i Lakers giocarono qui in Francia una partita di esibizione a metà Anni Novanta - dice, oggi 72enne, con la voce calma e riflessiva di chi sceglie con cura ogni parola e le gambe chilometriche infilate sotto un tavolino -: pensai allora che sarebbe stata un’ottima idea tornare qui con regolarità. E adesso quell’idea è diventata realtà: è fantastico».
Kareem, che rapporto ha adesso col basket?
«Sono una leggenda Nba, almeno credo. Il mio compito è quello di aiutare la lega a promuovere questo meraviglioso gioco. E sono contento che i tifosi in Europa abbiano l’opportunità di vedere dal vivo la qualità del gioco Nba».
Ha fatto tante cose fuori dal basket da quando ha smesso: ce n’è una di cui va più orgoglioso? «La mia carriera di scrittore e opinionista, sono decisamente le cose di cui vado più fiero. Scrivere è stato fantastico, mi ha dato l’opportunità di tenermi in contatto col mondo e con quello che succedeva introno a me. Sono molto contento anche di avere un rapporto così importante col basket, cosa che mi permette di rimanere in contatto con quella che è stata una parte importante della mia vita». Lei è stato uno dei primi a far sentire la propria voce nella lotta per i diritti civili: cosa pensa di quello che sta facendo questa generazione di atleti? «Stanno facendo un ottimo lavoro nell’usare la loro piattaforma e la loro immagine pubblica per riuscire a fare del bene e portare l’attenzione su diversi problemi sociali. Non è sempre stato così: in passato
I Bucks sono pronti a vincere di nuovo: non dico che lo faranno, ma li vedo almeno alle Finals
Mi piace Anthony Davis: in campo sa fare tutto, sono contento che giochi per i Lakers
chi alzava la voce veniva spesso ostracizzato dall’ambiente. Penso che da questo punto di vista siano evidentemente stati fatti enormi passi avanti».
3 L’ultima volta che Milwaukee ha vinto un titolo, nel 1971, la stella era lei: i Bucks, che ora hanno il miglior record Nba, possono tornare a vincere?
«Sono sicuro che sono pronti a vincere di nuovo. Non vuol dire che lo faranno di sicuro, ma credo che abbiano l’opportunità di farlo. L’eliminazione in finale di conference dello scorso anno è stata per loro un’enorme delusione, conseguenza di una perdita di concentrazione. Sono sicuro che quest’anno faranno di tutto perché non ricapiti. Non sto dicendo che vinceranno, ma che non perderanno più la concentrazione. E sono abbastanza sicuro che questo li porterà almeno alle Finals».
3LeBron James ha davvero la possibilità di toglierle il primo posto nella classifica dei migliori realizzatori di sempre? «Sì, penso che abbia ottime chance di superarmi. Ma dipende da quello che vuole fare lui: se mette quell’obiettivo in cima alla sua lista può farcela senza problemi».
3Che rapporto ha coi record che ha stabilito? Ci tiene o aspetta che qualcuno la batta?
«Sono orgoglioso dei record
che ho stabilito nel corso della mia carriera. Ma credo che i primati siano fatti per essere battuti: quando succede abbiamo l’opportunità di riflettere su quanta strada è stata fatta. Per quello non ho problemi coi record, mi sento semplicemente uno dei tanti ad aver creato uno standard di eccellenza che poi viene superato».
3Nell’Nba di oggi c’è un giocatore che preferisce agli altri?
«Mi piace molto Anthony Davis. Sono contento che faccia parte dei Lakers perché in campo fa tutto: gioca in attacco e in difesa, prende rimbalzi, fa stoppate. Lui e LeBron stanno lavorando molto bene insieme e la loro intesa nel resto della stagione non potrà che migliorare».
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