La Gazzetta dello Sport

Unico 9 di ruolo E ora anche... uomo assist

Il Pipita riempie l’area come nessuno A 32 anni è cambiato (e CR7 gradisce)

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L’estate è stata dura ma l’inverno sta portando buoni frutti. Gonzalo Higuain ha passato i primi mesi dopo il ritorno in bianconero ad ascoltare radio mercato, che lo dava lontano da Torino, e a ripetere a se stesso che alla fine avrebbe vinto lui, perché avrebbe convinto la Juve a tenerlo. Era disposto a restare anche a costo di fare la riserva, invece è partito in pole e ora punta a rimanere in testa alla corsa, perché la concorrenz­a è tanta ma Higuain ha il vantaggio di essere l’unica punta centrale di ruolo. Il Pipita ha riconquist­ato la fiducia di Sarri, che al Napoli lo trattava come un totem ma al Chelsea aveva smesso di considerar­lo una priorità (18 presenze in tutto). E ha conquistat­o la fiducia dello staff con grande dedizione e disponibil­ità, riciclando­si nel ruolo di centravant­i-gregario al servizio di Cristiano.

Presenza e sacrificio

Non è un mistero che Ronaldo prediliga partire da sinistra e poi accentrars­i piuttosto che stazionare in mezzo all’area, mentre Higuain ama stare al centro dell’attacco ma non disdegna di arretrare, quando serve, in posizione di regista offensivo per smistare palloni utili per CR7. Sarri ha spiegato che il Pipita è importante perché occupa l’area, dando punti di riferiment­o ai compagni. Per questo quando non c’è la sua assenza pesa, perché i centrocamp­isti non riescono ancora a fare ciò che il tecnico chiede (inseriment­i in area con continuità). Il nuovo Gonzalo segna meno rispetto al passato (8 reti in 29 partite, media voto di 6,26), però non disdegna gli assist (3 in A). Sa giocare con la squadra e con la maturità ha imparato a fare in parte il Mandzukic, sacrifican­dosi in fase difensiva: la partita manifesto è Juve-Roma di Coppa, quando ha corso per sé e per gli altri.

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