Il Toro tra i tifosi Longo al Fila riaccende l’entusiasmo
In mille sugli spalti ad applaudire il nuovo allenatore e il suo staff: si riparte
Applausi sul Toro. Improvvisi, spontanei, sorprendenti: si può mai acclamare una squadra reduce dai quattro gol di Lecce? Al Filadelfia sì, è possibile. Ieri, almeno è accaduto: all’inizio, durante e alla fine della partitella. Un migliaio di cuori granata ha risposto sugli spalti alla chiamata alle armi di un club che ha inteso rinsaldare il vincolo con la sua storia. La famiglia Cairo ha origini alessandrine, con donna Maria Giulia, la madre del presidente, capace di trasmettere ai figli la sua grande passione: Toro, solo Toro. Urbano, rilevato il club, si è circondato negli anni di collaboratori dalla provata fede: il d.g. Comi, il d.s. Bava, il direttore organizzativo Barile. Con il recente acquisto Emiliano Moretti che ha indossato la fascia bianca del capitano e che di Roma ha conservato assai poco, ormai. E questo Torino, griffato Moreno Longo da Grugliasco, è adesso strapieno di anima granata, lo spogliatoio è affollato di ex calciatori o allenatori che conoscono perfettamente quella «garra da Toro» di cui ha parlato, non a caso, il neo allenatore (ri)presentandosi sul palcoscenico per lui più ambito. Ieri pomeriggio, sul campo degli Invincibili, è comparso in tuta Antonino Asta, l’ultimo protagonista nello staff tecnico.
Vecchie conoscenze
In campo voglio vedere la «garra». Fa parte del nostro modo di essere granata
Longo sui programmi
La società si è affidata ai cuori granata La risposta della gente è positiva
Già amatissimo capitano del Torino guidato da Giancarlo Camolese, calciatore dalla generosità e dai polmoni inesauribili, altro portatore sano di quel senso di appartenenza ai colori che la gente del Fila ama e condivide. Asta ai tempi aveva preceduto Longo alla guida della Primavera
facendo la stessa crescita; Allievi regionali, poi i Nazionali e come premio finale gli Under 20. Nel frattempo la guida degli Allievi era passata a Longo, pronto a raccogliere il testimone della Primavera nel 2012, anno in cui Asta va a fare l’allenatore del Monza. Adesso la staffetta è alla rovescia con l’ingresso di Tonino Asta nello staff di Longo, il cui vice, Dario Migliaccio è arrivato in A dopo aver allenato tutte le categorie giovanili torinesi, dai Piccoli Amici delle squadre di quartiere alla Berretti del Toro: gli inizi con Nichelino e Don Bosco, poi il salto alla Cbs con i Pulcini, gli Esordienti e i Giovanissimi. Longo e Migliaccio si sono conosciuti allorché il primo vinceva il titolo regionale con il Paradiso Collegno e il suo attuale vice lavorava per la Canavese.
L’amico Dario
Alla stima fra colleghi si unisce l’amicizia quando al lavoro di Moreno col Torino Primavera deve corrispondere quello di Dario alla guida della Berretti. Un’altra staffetta granata che ha ben funzionato anche a Vercelli e a Frosinone. Longo in panca e l’amico Dario sempre con lui. Altra novità è il preparatore atletico, Paolo Nava da Orbassano: un ritorno all’ovile pure in questo caso. Così come sono granata doc i due preparatori confermati, Enrico Brusolin e Paolo Solustri nonché il preparatore dei portieri, Paolo Di Sarno e il match analyst, Fabio Corradini: da tempo uomini della società. E’ una svolta che il popolo ha gradito, agli applausi si sono aggiunti i commenti largamente positivi apparsi sui siti più frequentati. Ne abbiamo scelto uno, ci sembra il più rappresentativo dell’aria nuova portata da Longo. «Eravamo arrivati a contestare anche quando si era a un passo dal sesto posto. Non perché siamo idioti ma perché siamo tutti maledettamente granata e quel che ci rende speciali è anche questo stadio dove si respira la leggenda del Grande Torino. Qui al Fila non saremo mai una piccola squadra». E’ bastato poco per ricucire lo strappo così da riprendere a lottare tutti assieme.
Quel che ci rende speciali è questo stadio, qui al Fila non saremo mai una piccola squadra
Il post di un tifoso
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