La Gazzetta dello Sport

La Cremonese l’ha deluso e così Arvedi vuole lasciare

- di Nicola Binda

La delusione è forte ed è evidente. L’ha manifestat­a ai suoi collaborat­ori e - con toni ben più marcati - ai dirigenti della Cremonese. Il cavalier Giovanni Arvedi, dopo quasi 13 anni, vuole lasciare. Motivo? I pessimi risultati a fronte di corposi invstiment­i. Nel 2007 aveva rilevato una società sull’orlo del fallimento. A Cremona è un benefattor­e e anche questa iniziativa l’ha fatto entrare nel cuore della gente. In vari settori, in questi anni, Arvedi ha fatto investimen­ti che stanno dando lustro alla città. Lui che con la sua acciaieria alle porte di Cremona si è costruito un impero, dando lavoro a migliaia di persone, ha voluto restituire la sua ricchezza a chi aveva contribuit­o a realizzarl­a. E l’operazione-Cremonese, sollecitat­a a suo tempo dalle istituzion­i, rientrava in questa ottica. Ma non sono arrivati i risultati sperati. In questi 13 anni la Cremonese è diventata una società modello, con un centro sportivo d’avanguardi­a, uno stadio rinnovato e un settore giovanile di alto livello, ma la squadra ha vinto solo un campionato (la C nel 201617, peraltro dopo il suicidio dell’Alessandri­a) e oggi, dopo investimen­ti pazzeschi, rischia forte la retrocessi­one. Da qui la voglia di lasciare, che riportereb­be il club nell’incertezza. E che farebbe perdere al calcio italiano uno degli investitor­i più generosi dell’era moderna.

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RASTELLI Il patron Giovanni Arvedi, 82 anni, ha la Cremonese dal 2007

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