Unica operazione: cambiano squadra dodici giocatori C’è anche Capela
È una delle trade più “ricche” dal 2000. Lo svizzero ad Atlanta da Houston dove arriva Covington. Oggi alle 21 italiane la chiusura
Le lancette si fermeranno alle 21 italiane: i tempi del mercato, a quel punto, saranno scaduti e i roster stagionali delle squadre definitivi. In chiave tricolore — ammesso che il loro destino non sia stato definito nel corso della notte — le attenzioni sono tutte su Danilo Gallinari e Marco Belinelli, tra la trentina di giocatori che in extremis potrebbero ancora cambiare maglia.
Maxi scambio
Ma in attesa della volata finale, qualcosa di molto rilevante è successo. Un’unica operazione, che ha coinvolto quattro franchigie, ha fatto cambiare aria a ben dodici giocatori. Negli ultimi vent’anni sono state poche le trade economicamente più significative. Il tutto con il contorno di diverse prime scelte. I giocatori di maggior peso a spostarsi sono Clint Capela e Robert Covington. Houston cede il primo (per lo svizzero 13.9 punti e 13.8 rimbalzi di media a partita nella stagione) che finisce ad Atlanta ma, via Minnesota, trova il secondo (12.8+6.0, in campo oltre 30’ da titolare lunedì a Sacramento). Capela arriva agli Hawks a 25 anni dopo aver trascorso tutta la carriera pro in Texas (25a chiamata del draft 2014): decisivo nell’approdo della squadra di Mike D’Antoni alla finale di Conference 2017, in Georgia va a inserirsi in un progetto che, partendo da Trae Young e puntando anche su John Collins e Kevin Huerter, potrebbe nel tempo portare lontano. A patto che i problemi di fascite plantare che lo hanno limitato negli ultimi tempi non si rivelino importanti: i Rockets, in sua assenza, in questa stagione erano 10-1. A Minnesota, nel mentre, vanno le guardie Malik Beasley ed Evan Turner e le ali Juan Hernangomez e Jarred Vanderbilt. Denver aggiunge alla propria rosa le guardie Shabazz Napier e Gerald Green (operato a un piede in ottobre e fermo da allora, rischia il taglio) e le ali Keita Bates-Diop e Noah Vonleh. Atlanta, che rinuncia a Chandler Parsons, si rinforza anche col centro Nene Ilario, così come Houston fa con l’ala Jordan Bell.
Caos Knicks
Intanto i NY Knicks sono sempre più in alto mare: il presidente Steve Mills, considerato colpevole della maggioranza delle sciagurate scelte degli ultimi anni, è stato silurato.
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