Cosa c’è di nuovo?
DA IBRA AD ASKILDSEN UN ALTRO MONDO È SBARCATO IN SERIE A
Yoshida (Samp) in Giappone è più famoso di Messi Pronti all’uso Tameze e Pereiro. E occhio a Dominguez
Di Ibra e Eriksen sappiamo già tutto, ma il gennaio di affari ha regalato alla Serie A un boom con trenta volti più o meno nuovi arrivati dall’estero. Va di moda il pronto all’uso: l’Inter ha fatto spesa grossa in Premier e insieme al danese sono atterrati a Milano due rinforzi d’esperienza come Young e Moses. Stesso vale per l’Ibra “iz back” coniato per il grande rientro in rossonero dello svedese, diventato una stella anche a Hollywood coi Galaxy. De Laurentiis si è regalato il colpo più costoso d’inverno, Lobotka a 24 milioni dal Celta, mentre tutti i titoli sono per l’altro neo arrivato Demme.
Leader
Gasperini avrà sorriso vedendo Adrien Tameze. Il medianone arrivato dal Nizza assomiglia molto esteticamente a Kessie, uno che è letteralmente esploso a Bergamo. Servivano leader difensivi a Genova. La Sampdoria si è aggiudicata la palma del colpo a sorpresa: il giapponese Yoshida all’ultimo giorno di affari. Il trentunenne ha il contratto in scadenza a giugno, si ferma solo sei mesi in prestito Liguria: ha un passato recente da colonna del Southampton e un presente da capitano del Giappone. Un personaggio così famoso in patria da scalzare Messi nella copertina del videogioco calcistico per eccellenza, Fifa edizione 2014. Preziosi non poteva stare a guardare e ha portato in Italia il ventisettenne Soumaoro. L’ex capitano del Lilla è una roccia da affiancare a un giovane di belle speranze come Romero. Voleva una nuova esperienza l’uruguaiano Pereiro. Il trequartista ex Psv ha scelto Cagliari e non la Premier, esattamente l’opposto dell’ex compagno e amico Bergwijn, finito al Tottenham dopo il corteggiamento di Inter e Napoli. A Sassuolo non avrà problemi di adattamento Lukas Haraslin, esterno offensivo slovacco che parla 5 lingue, tra cui un italiano fluente, frutto di un passato a Parma condito dall’esordio in A a diciotto anni.
Talenti
Come sempre di questi tempi sbarcano in A tanti gioielli che provano ad affermarsi. Il Milan per la fascia ha scelto il ventenne belga Saelemaekers dell’Anderlecht, anzi è stato il duttile esterno a votare per il rossonero sbattendo le porte al Barcellona, anche se si trattava della squadra B. Gli spagnoli lo seguivano come terzino, ma quest’anno Alexis ha giocato sempre in attacco, addirittura nella trequarti una volta. E ha preferito una chance tra i big in Italia che la Serie B, seppur prestigiosa, al Barça. A Roma, dopo lo scambio Politano-Spinazzola saltato tra le polemiche, in attacco la scelta è andata su Carles Perez. Il classe ’98 ha già segnato all’Inter in Champions, una piccola vendetta nei confronti dei nerazzurri. Coetaneo e connazionale di Perez è Gonzalo Villar, appassionato di Nba e social network, arrivato dall’Elche per fare esperienza al fianco dei protagonisti della mediana di Fonseca. Chi meglio dell’Atalanta sa guardare in prospettiva. È strana la storia di Raoul Bellanova. Il terzino diciannovenne non ha rinnovato col Milan e ha salutato l’Italia la scorsa estate in direzione Bordeaux. L’amore con Paulo Sousa e la Francia non è scattato e così Gasp proverà a trasformarlo nel nuovo Hateboer. Dopo quello dell’Inter del Triplete, la Serie A ha un nuovo Principe. È il soprannome di Nico Dominguez, connazionale di Milito ed ex stellina del Velez, che Sabatini ha comprato in estate a quasi 10 milioni per evitare lo scippo delle big. In sei mesi il centrocampista classe ’98 ha segnato 5 reti nella Primera Division e si è guadagnato un posto nella nazionale argentina. La Samp, infine, punta sulla Norvegia per il centrocampo e, dopo Thorsby, scopre il diciannovenne Askildsen. Ranieri ha previsto sei mesi di apprendistato per l’ex Stabaek, una mezz’ala che gioca a tutto campo e vuole bruciare le tappe per prendersi Marassi.