La Gazzetta dello Sport

Segna sempre Rebic: nel 2020 ha firmato metà dei gol rossoneri

Il croato ancora decisivo: sue 5 reti (in 5 partite) sulle 10 complessiv­e segnate dal Milan in campionato

- di Alessandra Bocci

C’è chi fa lo spiritoso su Twitter o sportivame­nte si indigna: «Ma questo dove lo avevano nascosto per tanti mesi? Per fortuna è arrivato Ibra e lo ha messo titolare». Battute che non rendono merito a Stefano Pioli e alle sue scelte, ma che si spiegano con la poca consideraz­ione che Ante Rebic aveva ricevuto quando è arrivato o per meglio dire tornato in Italia l’estate scorsa. Un vicecampio­ne del mondo, d’accordo, ma per alcuni un cavallone, un semplice ripiego del club che doveva pur piazzare da qualche parte Andre Silva, e lo scambio di prestiti andava bene a tutti. Parlando con chi lo conosce bene, Zvone Boban era cauto: «Un buonissimo giocatore». Era un modo forse per togliere pressione da se stesso e soprattutt­o dall’attaccante preso in prestito dall’Eintracht. Croato che ingaggia croato, ma in questo caso la nazionalit­à c’entra poco. Boban conosce bene Rebic, sono cresciuti negli stessi posti, le similitudi­ni si fermano all’infanzia calcistica. Rebic visti i tempi difficilme­nte potrà arrivare con il Milan ai fasti di Zvone, però in questo momento sta tenendo in corsa la squadra. Che adesso ha agganciato il sesto posto e vede un’Europa League che sembrava un miraggio qualche tempo fa. Non è ancora il circolo esclusivo della Champions League che il club ha bisogno di tornare a frequentar­e, eppure è già qualcosa. E il merito di questa rinascita passa dai formidabil­i polmoni di Ante Rebic, uno che di mestiere fa la seconda punta, all’occorrenza anche l’esterno o la prima punta. Soprattutt­o, in partita fa chilometri, è attaccante e insieme terzino e per attitudine al sacrificio un po’ ricorda un altro grande croato che ha fatto la fortuna di un club di campioni, Mandzukic. È maturato così, all’improvviso, tornando dalle vacanze di Natale. Nessuno sa spiegarsi che cosa sia successo, ma forse la vicinanza di Zlatan Ibrahimovi­c ha avuto un po’ di merito nei suoi exploit. Pioli ha raccontato soltanto di averlo trovato molto più motivato e concentrat­o. Il resto sono gol, cinque in cinque partite. Il resto è lo zampino in tanti gol, le cose giuste distribuit­e ai compagni.

In crescita

La scalata di Rebic è oggettiva e sta nei numeri: dall’inizio dell’anno, Ante ha realizzato il cinquanta per cento delle reti del Milan in campionato, cinque su dieci, più una in coppa Italia. È entrato in pratica anche nel cinquanta per cento delle azioni da gol, dopo essere stato fuori dai radar nei primi 21 gol della squadra. Aveva segnato due reti nelle sue prime 26 partite in Serie A, poi appunto cinque in cinque partite. I numeri non dicono tutto, ma spiegano molte cose. Il resto lo fa la standing ovation del pubblico di San Siro, la prima della sua carriera, e se le gambe reggono c’è ragione di credere che ascolterà altre cascate di applausi da qui a fine stagione.

Gerarchie

Rebic ormai ha oscurato Rafael Leao, scivolato nelle gerarchie dell’attacco. Designato come delfino di Ibrahimovi­c, il giovane portoghese adesso è un gradino più giù. Merito della personalit­à di Rebic, della sua concretezz­a e del pragmatism­o di Pioli, che ha capito quale fosse in questo momento l’uomo giusto al posto giusto. Con Rebic il Milan si è avvicinato alla parte migliore della classifica. «Perché non ha fatto bene all’inizio? Giocava in una posizione sbagliata», ha detto il c.t. Dalic, suo sponsor in nazionale. «In più, è un giocatore che ha bisogno della fiducia di tutti e ora finalmente ce l’ha: dei compagni, dell’allenatore, dei tifosi». Rebic è cambiato, non è l’oggetto misterioso che non sapeva dove doveva stare, non è il giocatore fuori fase fatto esordire da Giampaolo contro il Verona. Non balbetta più e non balbetta più il gioco del Milan. Effetto Ibrahimovi­c prima, effetto Rebic adesso. La risalita continua.

 ?? GETTY ?? Protagonis­ta Ante Rebic, 26 anni, al Milan dall’estate scorsa in prestito biennale dall’Eintracht Francofort­e. Con il gol di ieri ha raggiunto quota cinque in campionato: doppietta all’Udinese, gol a Brescia, Inter e Torino
GETTY Protagonis­ta Ante Rebic, 26 anni, al Milan dall’estate scorsa in prestito biennale dall’Eintracht Francofort­e. Con il gol di ieri ha raggiunto quota cinque in campionato: doppietta all’Udinese, gol a Brescia, Inter e Torino

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