La Gazzetta dello Sport

Mertens, il record in un sogno Far gol al Barcellona di Messi

La punta del Napoli a una rete da Hamsik primatista azzurro Una storia d’amore senza lieto fine: il rinnovo è difficile

- Di Maurizio Nicita - NAPOLI

Della partita di Cagliari, oltre allo splendido gol resta negli occhi il finale: con Dries Mertens a inseguire i primi portatori di palla del Cagliari per rallentarn­e la manovra, un pressing difensivo a perdifiato. L’atteggiame­nto di sacrificio che gli ha chiesto il nuovo allenatore. Quello che stupisce di questo eccellente attaccante belga è la sua completezz­a tecnico-tattica, perfeziona­tasi negli anni. Quando arriva nel 2013 in azzurro, dal Psv Eindhoven, è un esterno dribbloman­e che segna anche abbastanza. E così si conferma con Benitez. Poi con Sarri l’evoluzione come centravant­i, per nulla falso per gol e movenze. Con Ancelotti diventa spesso seconda punta. Infine con Gattuso torna a fare la prima punta. In tutti i vari passaggi Dries ha cercato sempre di migliorars­i, di trarre il meglio da ogni tecnico per migliorare il proprio bagaglio.

Il legame con la città

Anche quando la squadra, nello scorso autunno, ha attraversa­to la crisi più nera – dalla quale ancora non si è venuti completame­nte fuori – se c’è un giocatore che è stato meno contestato dai tifosi ed ha sempre mantenuto un feeling con la città è stato Ciro. Così lo chiamano ormai da anni i suoi vicini di casa a Posillipo, visto che il belga ha deciso di andare a vivere a Palazzo Donn’Anna, dimora storica del Seicento sospesa nel Golfo, mai completata e per questo ancora più affascinan­te. Dries conosce bene anche le leggende attorno al palazzo, come in questi anni è stata profonda la sua immersione nella città che conosce nelle viscere. Per tutti questi motivi diventa difficile comprender­e alla gente come possa essere possibile che questa storia a maggio, quando il nostro compirà 33 anni, scriverà la parola fine. Il post sui social che celebrava il 120° gol segnato in azzurro, è stato sommerso di appelli: «firma il rinnovo», «non ci lasciare», «rimani a Napoli» i concetti ripetuti nelle maniere più accattivan­ti per convincere l’attaccante.

Contratto complicato

Senza nulla togliere a una bella storia di passione e di amore fra un giocatore e la città in cui gioca, saremmo sorpresi se a questo punto il Napoli e Mertens firmassero un nuovo biennale di cui si parla ormai da oltre un anno. Certe intese si trovano per tempo proprio per rafforzare i rapporti. Questo non è accaduto e non è il caso di fare un processo alle intenzioni. Evidenteme­nte finora questa volontà non c’è stata e non crediamo che le situazioni siano molto cambiate, nonostante la stima espressa pubblicame­nte da Gattuso sulle qualità del suo attaccante. Comunque ci auguriamo che la storia finisca bene, senza bisogno di tirar stracci, che non farebbe bene a nessuno. E allora tutti pronti a celebrare il prossimo gol, quello dell’aggancio a quota 121 a Marek Hamsik, finora il più grande goleador di sempre del Napoli. Chissà, potrebbe capitare già venerdì a Brescia. Ma il sogno di Dries è festeggiar­e in un San Paolo stracolmo di entusiasmo. Quello che capiterà martedì prossimo per gli ottavi di finale di Champions, contro il Barcellona di Messi. Dries ha già segnato 5 bellissimi gol nel torneo di questa stagione. C’è da augurarsi una esultanza speciale, opposta a quella di Anfield, dove Mertens realizzò un gran gol che zittì la Kop. Peccato: allora rimase a testa bassa, arrabbiato per quel periodo no della squadra. Ora si aspetta il sorriso di Ciro.

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GETTY Ciro di Napoli Dries Mertens, 32 anni, dal 2013 al Napoli ha avuto come allenatori Benitez, Sarri, Ancelotti e Gattuso

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