Gervinho è tornato
Riecco il ciclone ivoriano A Parma riesplode l’amore Le scuse, il gol al Sassuolo, l’ambiente che lo riabbraccia D’Aversa ha ritrovato l’uomo chiave del sogno-Europa
Il Parma scala posizioni su posizioni e raggiunge il sesto posto in classifica. La vittoria in trasferta contro il Sassuolo riporta sul palcoscenico Gervinho, che era finito fuori rosa dopo la mancata cessione in Qatar. Tutto sembra tornato alla normalità in un trionfo di buoni sentimenti che sono fondamentali se davvero si vuole vivere una primavera da protagonisti. L’armonia che regna nel gruppo gialloblù è la base su cui si regge tutta l’architettura, molto più decisiva di tattiche, schemi e altre diavolerie. E Gervinho è stato riaccolto anche dai tifosi proprio come un figliol prodigo.
Le storie, tutte le storie, siano esse d’amore e semplicemente di vita, fanno strani giri, a volte tortuosi e incomprensibili, e poi ritornano al punto di partenza, perché questo è il viaggio del destino. Si parte da un luogo e, dopo mille (o zero) avventure, lì ci si ritrova: diversi, in certi casi migliorati, di sicuro più ricchi d’esperienza. A Gervinho è capitato così. Fino a pochi giorni fa era il diavolo, spedito fuori rosa dopo aver saltato tre allenamenti e dopo la mancata cessione, voluta da lui stesso, all’Al-Sadd in Qatar; oggi, complice il gol decisivo realizzato contro il Sassuolo che ha spinto il Parma al sesto posto in classifica e in piena zona Europa League, viene osannato neanche fosse il padre della patria. I tifosi, notoriamente di memoria corta, persino quelli che chiedevano una punizione esemplare per l’attaccante ivoriano, si sono già dimenticati tutto, e la storia, di conseguenza, è tornata al via: Gervinho è ancora l’idolo, l’eroe, il campione, l’uomo dei sogni. E quello che ha combinato viene derubricato, seconda la morale del buonsenso, a semplice marachella.
Verità
D’altronde il caso Gervinho è lo specchio di una verità, quella che fotografa l’ambiente del Parma. Il giocatore ha sbagliato, è stato punito, ha chiesto scusa ed è stato riaccolto nel gruppo. Se dallo spogliatoio di Collecchio fossero usciti pericolosi spifferi e se dirigenti e allenatore non avessero in pugno la situazione, una simile riconciliazione non sarebbe stata possibile. Il tecnico Roberto D’Aversa è stato chiaro fin da sabato: «Tutto quel che è accaduto è acqua passata, l’unica cosa che conta ora è valutarlo per quel che fa in campo. Lui, oltre ad aver fatto quel che doveva fare – e posso garantirvi che per come è lui che ha fatto un passo importante nel parlare con la squadra – deve tornare a fare quel che ha fatto finora, cioè cercare di aiutarci a farci vincere le partite». Missione compiuta: fuga di Cornelius sulla sinistra, cross in mezzo all’area e il piedone di Gervinho che sigilla la vittoria. E poi, a fine partita, l’abbraccio con D’Aversa.
Con Gervinho abbiamo azzerato tutto: non è successo nulla, ora si ricomincia
Il caso legato a Gervinho si è risolto nel migliore dei modi e, soprattutto, in poco tempo.
Differenza
I compagni, che conoscono bene il valore dell’attaccante e sanno, con coscienza utilitaristica, di averne bisogno, lo hanno riaccolto come si fa con un amico che ha la testa un po’ calda e, a volte, esce dal seminato. Dice Simone Iacoponi, uno dei senatori: «Se è stato un film, ben venga. E’ stata una settimana particolare, ma siamo contenti che Gervinho sia con noi e faccia la differenza con questa maglia. Non sono stati giorni semplici. Lui per noi era ed è un calciatore importante: le scelte che sono state fatte a noi vanno più che bene e siamo d’accordo con quanto deciso dalla società. Chiaramente il fatto che sia con noi è un valore aggiunto e per noi non c’è stato nessun problema a riaccoglierlo». Anche perché gli sprint di Gervinho, quando li fa in campo e non nei box del calciomercato, possono davvero regalare al Parma una stagione di felicità.
Siamo felici che Gervinho faccia la differenza con noi. Lui è un vero valore aggiunto
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