La Gazzetta dello Sport

Missione 2020: invertire la rotta

Racing Point punta al 4o posto, Williams a rientrare in gruppo. E Stroll jr...

- Di Mario Salvini - Paolo Filisetti

L’una ha bisogno di riscattare un anno che avrebbe dovuto essere della consacrazi­one e che invece è stato anonimo. L’altra ha proprio la necessità di mostrarsi ancora viva, di far vedere di poter ancora stare in questa F.1 di cui è una delle scuderie più blasonate. Ieri è stato il loro giorno, il giorno dello svelamento delle due motorizzat­e Mercedes, di Racing Point e Williams.

La pantera Rosa

Ormai il colore rosa è diventato una specie di marchio: voluto come al solito da BWT, quest’anno diventata sponsor principale, nella cui sede austriaca di Mondsee la nuova Racing Point ha visto la luce ieri. Si chiama RP20, in piena continuità col 2019 e con una forte impronta Mercedes, specie nelle fiancate molto rastremate. Rispetto ad allora di certo il team vuol fare meglio, perché così si era abituato negli ultimi anni marchiati Force India. Dopo i prodigiosi quarti posti del 2016 e del 2017, persino nel travagliat­o 2018, nonostante il cambio in corsa di proprietà (da Vijay Mallya a Lawrence Stroll) e di denominazi­one il team aveva fatto più punti (111) del 2020 (73). E’ vero però che, come promesso nel lancio di un anno fa a Toronto dal team principal Otmar Snazfnauer e dal d.t. Andrew Green, nel corso della stagione 2019, grazie alla ritrovata stabilità economica, sono arrivati gli sviluppi e dunque i migliorame­nti (31 punti nei 12 GP fino a Budapest, 42 nei 9 successivi). Un segnale di vita importante in vista del campionato che va ad incomincia­re. Nel corso del quale — e questo vale per tutti i team minori – studiare sviluppi sarà ancora più difficile perché nel frattempo bisognerà pensare anche alle nuove vetture per il 2021. Stagione ‘21 in cui la Racing Point avrà come marchio principale Aston Martin, in virtù delle acquisizio­ni di Stroll padre. Mentre l’altro Stroll, il figlio, ha già ammesso di giocarsi tanto in questo 2020, al termine del quale se dovesse trovarsi di nuovo lontano da Checo Perez potrebbe prendere decisioni drastiche. Szafnauer intanto è ottimista: «Abbiamo dimostrato (nella seconda parte del 2019; n.d.r.) di avere il potenziale per andare a punti in ogni gara. E vogliamo tornare ad essere la quarta forza del campionato».

Tornare dall’inferno

Si accontente­rebbe invece anche solo di smuovere la classifica la povera Williams, che l’anno scorso di punti ne ha ottenuto solo uno e che ha lasciato le sue disastrose FW42 perennemen­te in ultima fila. La loro evoluzione, la FW43, sembra un progetto più razionale e definito, con fiancate rastremate in stile-Mercedes ma con un atipico cofano motore massiccio. Se non altro migliorare gli standard del 2019 non sarà difficile. Già aver girato ieri a Montmelò è un passo avanti, visto che un anno fa la Williams non si presentò ai test. Rispetto ad allora resta George Russell, che spera di poter dimostrare almeno qualcosa del suo talento. Al posto di Robert Kubica c’è Nicholas Latifi, altro dorato erede canadese (papà Michael ha un patrimonio addirittur­a superiore a quello di Stroll...), l’anno scorso secondo in F.2. A loro Claire Williams affida la riscossa della gloriosa scuderia di papà Frank. «Lo spirito combattivo è quello di sempre. Ci batteremo fino a quando non avremo la competitiv­ità che ci siamo prefissati».

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