Hamilton Sportivo 2019 con Messi «Lauda un faro della mia carriera»
Omaggio a Niki dal 6 volte iridato, premiato da Wenger, ex allenatore del “suo” Arsenal
Con tutti i Mondiali conquistati in F.1, era curioso che a Lewis Hamilton mancasse un premio cui teneva particolarmente, visto che a ispirarne la nascita — nel 2000 — era stato il suo amato Nelson Mandela. Il sei volte iridato inglese ha rimediato ieri, conquistando (a pari merito con Lionel Messi, mai accaduto prima) il riconoscimento di Sportivo del 2019 alla fine della cerimonia dei Laureus World Sports Awards, vetrina della omonima Fondazione che promuove lo sport come strumento di prevenzione del disagio giovanile con progetti in 40 Paesi. Compresa ovviamente l’Italia in cui opera nelle periferie di Milano, Torino, Genova, Roma e Napoli.
Ispirato dalle leggende
«È un onore incredibile vedere così tanti atleti qui a premiarmi — ha detto il 6 volte iridato premiato da Arsene Wenger ex allenatore dell’Arsenal, la sua squadra del cuore —. Leggende, che mi hanno ispirato. Sono cresciuto in uno sport che ha dato una grande direzione alla mia vita, ma è anche uno sport che ha ospitato poca diversità. Per questo nel tempo ho spinto per la parità di genere e l’inclusione di tutti. Voglio congratularmi con la fondazione Laureus: è incredibile cosa fanno e come cambiano la vita a tanti giovani». Lasciato il palco, Lewis ha parlato anche di F.1: «La Mercedes è un grande team, non mi sono mai trovato bene in una squadra come è successo nel 2019. Ma si può continuare a fare sempre meglio. Anche se mi manca Lauda: Niki è stato una parte fondamentale della mia vita e della mia carriera. Mi ha portato in Mercedes e senza di lui non avrei vinto così tanto e non sarei qui. Era una persona divertente, aperta, uno che voleva bene alla sua famiglia. Alla sua età accettava le sfide. Spero di avere lo stesso spirito che aveva lui, vincente e combattivo». Quindi ha confessato che gli sarebbe piaciuto incontrare Messi, ma l’attaccante del Barcellona non ha potuto ritirare il premio di persona. «Sono un suo tifoso, speravo di incontrarlo qui, gli avrei chiesto di fare una foto insieme».
Ago e Emerson giurati
Il tutto durante una serata di gala che ha rappresentato la perfetta conclusione della due giorni berlinese, che ha visto impegnati in incontri e dibattiti i membri dell’Academy (ieri c’erano anche il 15 volte iridato delle moto Giacomo Agostini e Emerson Fittipaldi, due volte campione in F.1 e vincitore della Indy 500): sono gli ex fenomeni dello sport che — con il loro voto — hanno deciso chi doveva spuntarla tra i 6 selezionati di ogni categoria.