E quel Diavolo di Rebic stasera rivede viola
L’altro ex tra passato e futuro «Le voci? Io penso al presente»
Giorni movimentati, e in mezzo a questi un momento di grande emotività, uno di quegli attimi nei quali il mondo si ferma. Stefano Pioli torna a Firenze alla guida del Milan e ha un pensiero per Davide Astori. «L’esperienza di quel periodo ci ha lasciato dentro molto, dopo la tragedia di Davide abbiamo trasformato quelle sensazioni in qualcosa di positivo, sulla scia delle sue qualità umane. Davide è dentro di me, ho anche pensato che possa essere stato contento del mio arrivo al Milan. Sono uscito migliorato da quella situazione, come persona e come tecnico». Un momento di riflessione, ma poi arrivano le notizie di tutti i giorni, le voci su un possibile cambio sulla panchina del Milan e tante altre questioni da risolvere. Pioli è imperturbabile come sempre, è riuscito a conquistarsi la fiducia dei giocatori con il suo atteggiamento da uomo tranquillo. Un uomo tranquillo non è necessariamente un uomo senza ambizioni: è quello che sa come portarle avanti senza sbattere ovunque come una mosca senza testa.
Energia
Il pensiero di Rangnick non gli toglie il sonno. «Certe voci al momento non mi riguardano e non ci riguardano. Per la squadra sono un punto di riferimento, questa è la cosa più importante. Nessun allenatore potrebbe essere riconfermato senza risultati, lavoriamo ogni settimana per migliorare. Pensiamo al presente». Intanto c’è Ibra che scalpita e che con qualche compagno non sarebbe stato tenero dopo il Torino. «È un grandissimo professionista, mi dice, io faccio il giocatore e tu fai l’allenatore. C’è stima reciproca. È uno stimolo per tutti. Nei cinque maggiori campionati europei siamo la squadra con la peggior percentuale di occasioni sfruttate, Ibra può aiutarci a migliorare. Dobbiamo dimostrare di essere degni di questo club». Firenze è una tappa importante, per tutti.
al.bo.