La Gazzetta dello Sport

Rebic, bocciato da Firenze stavolta ci ritorna da re

Il croato a 20 anni con i toscani non riuscì a lasciare il segno Da gennaio ha svoltato, ispirato anche dal feeling con Ibra

- Di Alessandra Bocci - MILANO

Passato, presente, futuro. Tutto si confonde in questo sabato di Ante Rebic: atterrò giovanissi­mo nel calcio italiano, con qualche problema di lingua e di prospettiv­e. Esordì con la Fiorentina entrando in campo al posto di Giuseppe Rossi. Seguirono gol (pochi), infortuni, problemi, prestiti vari. Ante Rebic aveva vent’anni quando è arrivato a Firenze. Dopo, molti bagagli da fare e disfare con poche soddisfazi­oni. Poi la Bundesliga, soprattutt­o il Mondiale 2018. Il c.t. Dalic ha scommesso su di lui con decisione anche per risvegliar­e certi califfi che parevano un po’ svogliati. Rebic non è un giocatore di calcio raffinato: i croati, come gli olandesi, sono abituati all’alta qualità e a volte storcono il naso. Non lo ha fatto Zvonimir Boban, che lo ha puntato come rinforzo ideale per il in uno scambio con l’Eintracht Francofort­e che si è preso in prestito André Silva. Risultato? Il croato per ora è l’affare migliore. Lo dicono le cifre: Rebic, un gol ogni 131 minuti. André Silva, un gol ogni 238 minuti. La stagione è ancora lunga, ma il percorso sembra segnato nonostante la partenza a handicap. Perché Rebic non ha avuto molte chance nei primi mesi: la prima da titolare era arrivata a metà novembre con il Napoli, per il resto una collezione di panchine e di prestazion­i deludenti. Con il 2020 è rinato.

Fattore Ic

Merito anche dell’Ibrahimovi­c arrabbiato? Chi lo sa. Con Zlatan Ante parla in croato, i due si trovano bene anche sul piano della personalit­à. Lo svedese ha fatto fuoco e fiamme dopo la partita con il Torino, deluso per via dell’atteggiame­nto di qualche compagno, soprattutt­o deluso da se stesso. Zlatan è il miglior giudice di quello che fa e che sbaglia e Rebic a questo punto pare il partner perfetto. Lo svagato Rafael Leao, un bel talento da coltivare per il futuro, ha perso terreno. Il sodalizio fra i due IC è stretto e non soltanto per questioni di lingua. Rebic ha buone capacità tecniche, flessibili­tà e polmoni d’acciaio da mettere al servizio dei compagni. Attacca e difende, corre per tutti, anche troppo, semmai l’unica pecca che gli si può trovare è l’eccessiva generosità che poi lascia il segno negli ultimi minuti di gara. Calo inevitabil­e, fisiologic­o, che Pioli spera di non vedere a Firenze.

Come il primo Piatek

Rebic ha segnato 5 gol in 6 partite, proprio come aveva fatto un anno fa Kris Piatek nei primi tempi con il Milan. Rispetto al polacco è più dutMilan, tile, ha senso della manovra ed è utile in difesa. Il Milan deve soltanto sperare, se le cose continuano così, di riuscire a portare a casa nel giugno 2021 il cartellino del croato arrivato in prestito secco da Francofort­e, come un last minute che metteva tutti d’accordo. Ma il 2021 è lontano e il futuro è adesso. Rebic torna dove è cominciata la sua avventura italiana e adesso ha decisament­e un altro passo. Pioli che lo aveva visto partire ragazzo dal ritiro della Fiorentina se lo è ritrovato al Milan giocatore maturo e probabilme­nte benedice il fatto di poterlo schierare a fianco di Ibrahimovi­c. Ha avuto la bravura di capire quanto fosse cambiato. Ora può sperare che l’incantesim­o non si spezzi.

 ?? BOZZANI ?? Punta Ante Rebic, 26, arrivò a Firenze nel 2013
Tecnico Stefano Pioli, 54 anni, alla Fiorentina dal 2017 al 2019
BOZZANI Punta Ante Rebic, 26, arrivò a Firenze nel 2013 Tecnico Stefano Pioli, 54 anni, alla Fiorentina dal 2017 al 2019

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy