Napoli, ora il Barça
INSIGNE-FABIAN RUIZ E LA BANDA GATTUSO PASSA PURE A BRESCIA
Padroni di casa avanti nel primo tempo con Chancellor, ma nella ripresa gli azzurri ribaltano la gara con Lorenzo e lo spagnolo. Cori offensivi verso i tifosi del Napoli
Il 14 dicembre Rino Gattuso debuttò, perdendo, sulla panchina del Napoli. Ha impiegato oltre due mesi, ma adesso sembra che il filo della continuità sia stato trovato: questa è la sesta vittoria nelle ultime sette uscite, coppa compresa; la quarta consecutiva in trasferta. Se questa spinta d’ottimismo servirà a impaurire il Barcellona, non si saprà fino a martedì e i dubbi rimangono. Sicuramente però riporta il Napoli in zona da Europa. Per una notte è sesto, e viene ricordata la tesi esposta dall’allenatore, secondo cui è meglio qualificarsi per l’Europa
League che eliminare il Barcellona: sarà stata anche un’uscita strategica, per focalizzare i suoi su questo match, però ha funzionato. Anche se il Napoli è dovuto andare sotto per sveltirsi e svegliarsi. Il 14 dicembre è anche l’ultimo giorno in cui il Brescia è uscito dalla stadio accompagnato a una vittoria: 3-0 al Lecce. Poi è sempre stato triturato o raggiunto; dal cambio d’anno ha stretto soltanto due punti, adesso sono dieci i match senza successo. Anche con Diego Lopez continua a stare sul fondo di molte classifiche, tra cui quella dei punti in casa: soltanto sei.
I motivi
Come tante altre cadute interne contro le big, anche questa è di stretta misura e lascia l’impressione che il Brescia avrebbe potuto ricavare altro. Decisiva è stata anche la qualità, e il Napoli
ne possiede di più. Il sorpasso di Fabian Ruiz è un’opera d’arte: come a San Siro contro l’Inter, lo spagnolo sferra il colpo secco che spacca la partita. Perché dal 77 per cento di possesso del primo tempo, il Napoli aveva ricavato soltanto un tiretto in porta; identica cifra per il Brescia, ma con il gol del vantaggio e un’idea di difesa funzionante per metà gara. Due linee strette e basse, più Zmrhal su Demme e Balotelli punta unica. Quando però Insigne pareggia a inizio ripresa, l’ordine del Brescia diventa disordine, la mancanza d’aria per i rivali diventa ventata di libertà. E Fabian ha lo spazio per disegnare l’arcobaleno della vittoria.
Le mosse
Nel consegnare le chiavi della contesa a Gattuso, Diego Lopez prima si tiene come armi nascoste il contropiede o i calci piazzati. Sull’angolo di Tonali, un momento di respiro dopo 25’ raccolti a far sfogare la pressione degli avversari, Chancellor infila il suo terzo centro stagionale. La zona del Napoli copre male il primo palo – il venezuelano schiaccia tra Di Lorenzo e Manolas – come del resto attacca senza mai azzannare. Insigne tornato titolare, oscilla tra il binario sinistro e il centro, spingendo Elmas a centrocampo: dovrebbe essere mezzala di qualità, invece il macedone non crea mai la superiorità. Il Napoli è bloccato sulla fasce, lento nei tentativi di aggiramento e testardo quando vuole entrare rasoterra, trovando sempre una gamba a interrompere la giocata. Mertens, a un gol dal record di Hamsik, 121 con il Napoli, non riesce a sibilare velenoso tra i centrali, che hanno vita facile quando la palla è alta. L’unica chance apprezzabile della prima metà sgorga così su lancio: da Insigne a “Ciro”, ma la girata è debole. Il Brescia è pur sempre senza Torregrossa, Cistana, Romulo, Ayé e non è che la rosa sia abbondante. Scegliendo soltanto una punta di ruolo, con Donnarumma in panchina, Lopez piazza Bjarnason largo per proteggere il fianco sinistro, tradizionale punto vulnerabile. Bisoli è l’opposto dell’islandese, anche se molto più attivo nel 4-4-1-1 che vive anche dei colpi immediati di Tonali per provare a entrare frontalmente nella difesa altrui. Balotelli potrebbe aiutare di più nel primo tempo e nella ripresa ha sui piedi il pallone del pareggio. Manda alto da due passi e il Brescia così capisce che non recupererà più lo svantaggio. Ha perso 27 punti da posizione di vantaggio, nessuno così male nell’Europa che conta.
Quarta vittoria
esterna consecutiva, Coppa Italia compresa
Gli azzurri
salgono al sesto posto. Situazione “drammatica” per il Brescia
Il sorpasso
Anche il Napoli però si serve di un calcio piazzato per rianimarsi: il pareggio di Insigne arriva su rigore. Il mani di Mateju non era stato fischiato da Orsato, richiamato poi dal Var per cambiare idea. L’effetto dell’1-1 è doppio: toglie sicurezza al Brescia, che non resta più appiccicato nelle linee, e dà coraggio agli avversari. Fabian Ruiz, fino a quel momento molto più che anonimo, intaglia il sinistro da maestro d’ascia e raddoppia. Ci riprova anche subito dopo, ma Joronen impedisce il tris. E quando poi il Brescia si butta in avanti nel finale, fa ululare di speranza ma nulla più. Offensivi i cori dei tifosi di casa: «Napoletani Coronavirus».