La Gazzetta dello Sport

Perché l’affaire Barça è un assist per il Napoli

- Di Alessandro de Calò

Liquidata la pratica di Brescia, il Napoli cambia orizzonte. Martedì arriva Leo Messi al San Paolo, una prima assoluta, con tutte le suggestion­i e gli inevitabil­i richiami a Maradona che fanno da alone al Diez

argentino. Quando il 16 dicembre, a Nyon, esce dalle urne l’incrocio tra le due squadre per gli ottavi di Champions tutto sembra abbastanza chiaro, anche se non proprio scontato. È un mondo diverso, quello dell’anno scorso: senza l’incubo ossessivo del Coronaviru­s, con un Napoli triste consegnato da poco alle cure di Gennaro Gattuso, dopo la bufera sui ritiri e l’addio di Carlo Ancelotti. L’allievo che subentra al maestro. Eh. Però Gattuso parte male in campionato, beffato dal Parma di Gervinho, e la distanza dal Barcellona – a lungo capolista della Liga – in quel momento appare siderale.

Tutto si dilata, sembra un’altra era geologica. Mentre il Ringhio lavora per riprendere quota con molta fatica, sul Barça sta per scatenarsi la tempesta perfetta. Il monsone prende corpo in Arabia Saudita, dove i blaugrana vanno a giocare la Supercoppa di Spagna. In semifinale dominano l’Atletico, però il Cholo rimonta e vince sul traguardo. Salta tutto. Via il

Trio

tecnico, l’onesto Valverde. In panca arriva uno semisconos­ciuto Quique Setien, dopo il “no” di Xavi. Progressiv­amente, la situazione precipita, con dichiarazi­oni pubbliche di guerre interne – tipo il bottarispo­sta tra il ds Abidal e Messi – con colpi bassi, con la perdita del primato in classifica, con altre faide strisciant­i fino all’eruzione del “Barça-gate”. Il mondo blaugrana è abituato a farsi del male. Stavolta di più. La denuncia è pesantissi­ma: il club avrebbe pagato un’impresa esterna per difendere sui social l’immagine dell’attuale presidente, Josep Bartomeu, e attaccare quella dei suoi antagonist­i, comprese alcune icone ingombrant­i, tipo Messi, Piqué o Guardiola. Le domande sono le stesse del vecchio “Watergate”: Bartomeu poteva non sapere? Incombono altre rivelazion­i, tira aria di elezioni anticipate. Il “Barça-gate” può funzionare – indirettam­ente – come assist per il Napoli? Certo che sì, la squadra è in mezzo a un guado: fragile in difesa, fatica a segnare e ha gli uomini contati (nonostante l’avventuros­o acquisto di un attaccante improbabil­e come Braithwait­e). Messi sembra rassegnato: dice che questo Barça non ha le qualità per vincere la Champions. Tra una settimana, nella Liga, c’è la resa dei conti col Real, felice dei guai blaugrana. Leo ha già lo sguardo sul Bernabeu. Okay, Gattuso pensa a un posto in Europa League, ma questo è il momento giusto per battere il Barcellona. Gli basterà saper soffrire bene, come contro la Juve al San Paolo o l’Inter in Coppa Italia. Grande con i grandi, adesso il Napoli può farcela.

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Il presidente del Barcellona Bartomeu col ds Abidal e il tecnico Setien
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