Dionisi e Novakovich Due lampi a Cosenza È un Frosinone da A
Tutto nei primi 20’: blindato il secondo posto Per Nesta 5 vittorie di fila. Primo k.o. di Pillon
Secondo posto in solitudine, almeno per una notte. Vola il Frosinone, alla quinta vittoria consecutiva senza subire gol. In attesa dello Spezia impegnato oggi a Trapani, assapora un po’ di Serie A il tecnico Nesta. Rimane in apnea il Cosenza, alla sesta sconfitta davanti al proprio pubblico, nonostante il debutto casalingo di Pillon. Decisivi due colossali errori che nel giro di pochi minuti che hanno incanalato la partita dalla parte del Frosinone che l’ha poi gestita con mestiere. Un volenteroso secondo tempo non è bastato alla squadra di casa, un po’ per la poca incisività, un po’ per uno strepitoso Bardi decisivo in almeno tre circostanze.
Difesa d’oro
La solidità della sua squadra Nesta l’ha costruita grazie a una fase difensiva impeccabile: un muro a cinque grazie a Salvi e D’Elia i quali, spesso, si sono messi in linea con i tre centrali. In mezzo al campo due guerrieri come Rohden e
Haas, spesso a sostegno delle punte grazi ai loro inserimenti, sono stati i due angeli custodi di un magistrale Maiello, capace di garantire l’equilibrio necessario alla squadra. Mentre lì davanti Dionisi e Novakovich sono stati letali, appena hanno trovato lo spazio per fare male. L’inizio incoraggiante aveva dato l’impressione che la cura Pillon fosse in fase avanzata, nonostante i pochi giorni di lavoro con il Cosenza. Ma con il passare dei minuti Kanoute in mezzo ha confermato di non avere la personalità e soprattutto la qualità per essere la guida della squadra. Anche perché il sostegno di Bruccini e Sciaudone non c’è mai stato.
Che errori
A fare precipitare la situazione gli errori individuali. Il primo, clamoroso, lo ha commesso
Lazaar, che si è fatto strappare il pallone da Novakovich in zona pericolo. E l’assist dell’attaccante è stato di quelli che fanno felici calciatori come Dionisi, all’ottavo gol in campionato. Il Cosenza non ha avuto la forza di reagire e così è arrivato il raddoppio proprio di Novakovich, grazie all’assist del compagno di reparto che così ha restituito restituisce il favore. Venti minuti e la partita si è spenta perché è sempre stato il Frosinone a dettare i tempi ma senza correre rischi.
La reazione
A inizio ripresa Pillon ha ridisegnato il Cosenza con il 3-5-2: ritorno al recente passato con il modulo più utilizzato da Braglia nel corso della sua gestione. E l’inizio è stato confortevole: in dieci minuti la squadra di casa ha collezionato due calci d’angolo, due conclusioni dal limite e una strepitosa parata di Bardi sul colpo di testa di Bruccini. Il portiere del Frosinone è poi salito sugli scudi deviando in volo la bomba di Lazaar dal limite prima e un’altra sassata di Bruccini, su punizione, dalla distanza. Ultimo acuto al minuto numero 26, poi il vuoto. Anche i cambi non hanno sortito l’effetto sperato. Troppo poco per cercare di agguantare il pareggio: basti pensare che il centravanti Asencio non ha avuto a disposizione un solo pallone giocabile. La strada che porta alla salvezza rimane complicata: tanto lavoro spetta a Pillon per provare il miracolo. È finita tra i fischi del pubblico e una rumorosa contestazione al presidente Guarascio, finito nel mirino della tifoseria da tempo.