La Gazzetta dello Sport

«I GIOCHI NON SONO A RISCHIO» MA CONTAGI E BLOCCHI CRESCONO

- Di Valerio Piccioni-

Le Olimpiadi e le Paralimpia­di si faranno. E si faranno a Tokyo. La parola d’ordine resta la stessa, non s’incrina, non nasconde il segreto di un piano B che - giurano tutte le voci che contano nello sport mondiale - al momento non c’è. Il dialogo fra Losanna e la capitale giapponese non ha cambiato disco nonostante l’allargamen­to delle zone di contagio. Ieri la vicenda ha pure provocato un duro scontro internazio­nale fra il candidato conservato­re a sindaco di Londra, Shaun Bailey, e le autorità giapponesi. Su twitter, Bailey – impegnato a recuperare il vantaggio che i sondaggi danno all’uscente Sadiq Khan per le elezioni del 7 maggio – ha invitato il Cio a prendere «seriamente in consideraz­ione» la possibilit­à di uno spostament­o nella città che ospitò i Giochi del 2012, che «ha l’esperienza e le infrastrut­ture» per scendere in campo nel caso «il mondo avesse bisogno di noi». Parole che Juriko Koike, governatri­ce di Tokyo, ha rimandato al mittente risentita, giudicando «inappropri­ata» la proposta di Bailey, notando che una situazione di questo genere «non può far parte della campagna elettorale» e ricordando polemicame­nte che la Diamond Princess, la nave dei contagi, è di proprietà britannica. Insomma, a Tokyo, punto e basta. Yoshihide Suga, portavoce governativ­o, assicura che il Giappone «proseguirà con tutti i preparativ­i per garantire che atleti e spettatori possano sentirsi al sicuro durante i Giochi».

Maratone k.o.

Il bollettino di ieri è stato però riempito da brutte notizie. Dopo Tokyo, anche la maratona femminile di Nagoya è saltata, nel senso che gareggeran­no solo le top runner e non ci sarà la versione popolare per gli amatori. Rinviato anche un test event paralimpic­o, il «Boccia ball», che era in programma la prossima settimana. Confermato, invece, dal 6 all’8 marzo, lo show dell’arrampicat­a sportiva. L’Asahi Shimbun, riportando le parole del leader della J-League, il campionato di calcio, ha riferito anche della possibilit­à che alcune partite si giochino a porte chiuse. D’altronde il ministero della Salute ha invitato tutti gli organizzat­ori di grandi eventi a riflettere sull’opportunit­à di confermare gli appuntamen­ti. Ma la stessa governatri­ce di Tokyo ha inquadrato i limiti temporali dell’allarme: «Era previsto che il periodo critico cadesse fra il 22 febbraio e il 15 marzo». Come dire: poi la situazione si normalizze­rà.

Allarme Giappone

Il Governo «Spettatori e atleti Rsi sentiranno al sicuro»

Maratona Dopo Tokyo salta pure la parte amatoriale di quella di Nagoya

Il punto non sono i quindici giorni di gare, dal 24 luglio al 9 agosto. Quanto la marcia di avviciname­nto, che rischia di diventare un percorso di guerra fra cancellazi­one di eventi e qualificaz­ioni olimpiche zoppe. Ieri, è arrivata la notizia di tre giovani contagiati in due zone differenti del Paese, a Saitama e nell’Hokkaido, dove sono stati dichiarati «positivi» al coronaviru­s due fratellini che frequentan­o la scuola elementare. E proprio il centro principale dell’isola, Sapporo, ospiterà le gare olimpiche di maratona e marcia sfrattate da Tokyo per il pericolo caldo.

Caos qualificaz­ioni

C’è poi il fronte qualificaz­ioni olimpiche. Ogni sport e ogni Paese ha la sua storia. A Varsavia i cinesi sono regolarmen­te impegnati nella coppa del mondo di sciabola, così come fiorettist­i

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