La Gazzetta dello Sport

C’è Cherki l’italiano, il Lione sogna con il baby prodigio

Garcia può lanciare l’esterno 16enne: è il più giovane marcatore del club Dalle origini baresi all’idolo Ronaldo

- di Alessandro Grandesso - PARIGI AFP

L’asso nella manica di Rudi Garcia, potrebbe essere un ragazzino di 16 anni, ma di talento innato che suscita già paragoni importanti. Ryan Cherki non è solo il primo 2003 ad aver esordito in stagione, in Francia, il secondo in Europa, ma anche il più giovane marcatore della storia del Lione, dopo il gol ad inizio 2020 in coppa di Francia. Ma soprattutt­o, l’esterno creativo, cresciuto all’ombra del nuovo stadio dove mercoledì andrà in scena la sfida contro la Juve, ha un’anima italiana. E bianconera. Con Ronaldo

e Douglas come idoli.

Passaporto

Colpa, o merito, di papà Fabrice, da tutti però chiamano Fabio. Il dipendente del club francese infatti ha origini italiane. Baresi, da parte materna. Dalla Puglia infatti era arrivata in Francia la bisnonna di Ryan, terzo di cinque fratelli cresciuti con il mito di Michel Platini. L’idolo di papà Fabio, ex giocatore dilettante, che ha catechizza­to i figli anche con i racconti su Boniek. E poi in casa Cherki si tifa pure Italia, nel senso di Nazionale, con gli aneddoti sulle giocate di

Talento Rayan Cherki, 16 anni

Paolo Rossi, Schillaci e Del Piero, altri giocatori apprezzati da Fabio che ha finito per contagiare anche il figlio calciatore. Anche per questo in casa Cherki non è così remota l’idea di fargli ottenere il passaporto italiano, nonostante Ryan si consideri profondame­nte francese, soprattutt­o in termini calcistici.

Doti

Ryan è già nel giro delle giovanili dei Bleus da prodotto doc del centro di formazione del Lione, uno dei migliori in Francia, dove è arrivato a soli 7 anni, in provenienz­a dal Saint Priest, club ad appena dieci chilometri dallo Stade de Lumière. E dove mercoledì il 16enne potrebbe confrontar­si con i suoi giocatori preferiti. Ronaldo su tutti, fin dai tempi del Real Madrid, ma ormai anche in bianconero. E nella rosa juventina, l’altra fonte di ispirazion­e è il brasiliano Douglas Costa, di cui copia qualche giocata che poi magari replica in campo. In ogni caso, il francesino si è fatto notare per le doti tecniche fin dall’esordio in Ligue 1, lo scorso ottobre, tre mesi dopo aver firmato un contratto da profession­ista, da più giovane nella storia del club. Subito blindato dal presidente Aulas che temeva di farselo sfilare dal Real Madrid e dal Manchester United. Ma sul ragazzo si era mossa d’estate anche la Juventus. Oltre che Milan, Barcellona, Bayern Monaco e Ajax.

Numeri

Cherki, che a 13 anni fu ad un passo dal Chelsea, ha preferito la continuità e la crescita con la maglia che ha dato i natali calcistici anche a Benzema. Così il 4 gennaio scorso, nei 32esimi di coppa di Francia, è arrivato il primo gol, da più precoce della storia del Lione, nel 7-0 al Bourg-Péronnas. A 16 anni e 140 giorni. Poco più di due settimane dopo, al turno successivo, ecco la prima doppietta al Nantes. Il tutto nei primi 10’. Per poi offrire un assist a Terrier e provocare un rigore, sbagliato da Dembélé. Comunque servito con un altro passaggio decisivo per il gol vittoria del 3-4 finale. Il tutto mentre un certo Haaland bagnava l’esordio con il Borussia Dortmund con una tripletta. Abbastanza per meritarsi anche i compliment­i via Twitter di Mbappé. Un altro che di precocità se ne intende.

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