La Gazzetta dello Sport

DIVA MARIA E UN RITIRO FASHION

La Sharapova «Tennis scusami se ti dico addio»

- di Cocchi 3

Saluto fashion per la 32enne Maria, con una lettera su Vogue e Vanity Fair: «Perdonatem­i se dico addio»

Non avrebbe mai ceduto alla tentazione di un «tour d’addio», celebrazio­ni all’americana e false lacrime di nostalgia. No, Maria non avrebbe mai potuto. E così, per annunciare al mondo l’addio al tennis a 32 anni, 28 dei quali con la racchetta in mano, la Sharapova ha scelto una lettera alle due principali riviste di moda e spettacolo: Vogue e Vanity Fair. Come una diva che dice addio alle scene, perché Maria Sharapova è stata ed è una diva. Aldilà di simpatie o antipatie, vittorie o sconfitte, Maria ha portato il tennis su un altro livello. Trionfi e spettacolo. Red carpet e affari. In campo più nemiche che rivali, più sofferenze che gioie, non ultima una squalifica per doping che l’ha tenuta fuori dal campo quasi un anno e mezzo, dando il colpo di grazia a una carriera già ammorbata dagli infortuni. Nonostante tutto Maria Sharapova sorride, lo fa mentre legge la lettera che lei stessa ha scritto per salutare la sua prima vita.

Come un set

Masha è seduta su una poltrona grigia, vestita nel suo solito stile elegante ma casual. Indossa una camicia bianca. Il rossetto rosso acceso contrasta con la pelle diafana da siberiana. Inizia a leggere le parole di commiato con serenità, senza lasciarsi andare alla commozione. «Come si fa - recita - a lasciarsi alle spalle l’unica vita che si è mai conosciuta? Come si fa ad abbandonar­e i campi da gioco su cui ci si allena fin da bambina, il gioco che si ama. Che ti ha portato lacrime indicibili e gioie incredibil­i, uno sport in cui hai trovato una famiglia, insieme ai tifosi che ti hanno sostenuto per più di 28 anni? Ti prego di perdonarmi, tennis: ti dico addio».

Bambina

Sul profilo Instagram annuncia l’addio con una immagine tenerissim­a. Una biondina di 6 anni su un campo da tennis con una racchetta grande quanto lei. È Maria, appena arrivata in Florida dopo aver attraversa­to il mondo con il padre. Partiti da Sochi, dove papà Yuri e mamma Yelena erano fuggiti dopo il disastro di Chernobyl, direzione Florida per inseguire il sogno: «Appena arrivata dalla Russia tutto mi sembrava immenso — continua nel suo racconto la tennista —. Immenso come i sacrifici dei miei genitori». Che uniti alla sua caparbietà hanno portato frutti straordina­ri, in campo e fuori. Il primo Slam, Wimbledon, a 17 anni: «Ero una ragazzina che faceva ancora collezione di francoboll­i e non ho realizzato la grandezza di quella vittoria fino a che non sono diventata adulta. Per fortuna...». Gli Slam alla fine saranno cinque, compresi due Roland Garros («All’inizio sul rosso ero a mio agio come una mucca sulla neve»), lo Us Open («Se non sai come gestire le emozioni a Flushing, allora vai diretta in aeroporto») e l’Australia («Momento perfetto»).

Il doping

Negli spogliatoi non ha mai riscosso troppe simpatie: «Non devo fare amicizia con le altre, devo batterle», diceva del rapporto con le colleghe, prima su tutte Serena Williams. E quando, a marzo del 2016, ha scioccato il mondo annunciand­o la positività al meldonium e la conseguent­e squalifica («non chiuderò la carriera qui, in questa sala con questa orribile moquette»), l’epiteto più carino nei suoi confronti era «imbroglion­a». Quindici mesi di purgatorio per rientrare a Stoccarda nell’aprile del 2017, ancora una volta sola contro tutti. Durante i mesi di stop forzato, ha continuato a migliorars­i, ad allenarsi, a studiare. Un master ad Harvard per curare al meglio i suoi interessi, compreso il marchio di caramelle «Sugarpova», lanciato nel 2012 e arrivato a fatturare quasi 20 milioni di

euro nel 2019. La rivista Forbes, specializz­ata nel fare i conti in tasca ai big, ha stimato la sua fortuna in 320 milioni di euro. E nel 2019, nonostante abbia potuto giocare soltanto 18 partite per i problemi alla spalla che l’hanno costretta a lasciare, ha guadagnato 6 milioni di sole sponsorizz­azioni.

Vita nuova

Adesso per Maria è tempo di prendere in mano la propria vita. Magari di costruire una famiglia con Adam Glikes, gallerista inglese ben inserito nella Royal Family, ultimo nella lista degli amori della bella siberiana che in passato ha sfiorato le nozze con l’ex Lakers Sasha Vujacic e con il collega Grigor Dimitrov: «Il tennis è stato la mia montagna — ha concluso —. Il mio percorso è stato pieno di valli e deviazioni, ma la vista dalla cima era incredibil­e». Oltre l’orizzonte, c’è il futuro.

TEMPO DI LETTURA 3’27”

È stata una grande combattent­e, deve essere orgogliosa della sua carriera

Novak Djokovic Numero 1 al mondo

Sono per metà russo e Maria è stata un grande esempio per me

Stefanos Tsitsipas Numero 6 del ranking

Una campioness­a ma soprattutt­o una bella persona Buona fortuna!

Jannik Sinner Numero 75 al mondo

Siamo state rivali e abbiamo giocato molte belle sfide Ho grande rispetto

Petra Kvitova

Ha vinto due volte Wimbledon

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(Foto: Maria Sharapova, 32 anni)
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Maria Sharapova, 32 anni, con il trofeo del Roland Garros 2014, l’ultimo dei cinque Slam conquistat­i in carriera. Si è ritirata da numero 373 del ranking mondiale 1 2 3 1 Il primo successo di Maria Sharapova agli Internazio­nali d’Italia, a Roma nel 2011 contro la Stosur
2 Maria dentro il Colosseo per una esibizione nel 2017
3 La Sharapova insieme a Riccardo Piatti in allenament­o a Brisbane
Regina di Parigi Maria Sharapova, 32 anni, con il trofeo del Roland Garros 2014, l’ultimo dei cinque Slam conquistat­i in carriera. Si è ritirata da numero 373 del ranking mondiale 1 2 3 1 Il primo successo di Maria Sharapova agli Internazio­nali d’Italia, a Roma nel 2011 contro la Stosur 2 Maria dentro il Colosseo per una esibizione nel 2017 3 La Sharapova insieme a Riccardo Piatti in allenament­o a Brisbane

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