Garcia: «Bene così Ora a Torino per segnare almeno un gol»
L’ex della Roma: «È normale aver sofferto contro una grande squadra. Mi è piaciuto il fatto che abbiamo lottato molto»
Le vittorie non cancellano le sconfitte, però aiutano a ricordarle con meno acrimonia. Rudi Garcia in fondo si era già vendicato della Signora quando allenava ancora la Roma, battendola all’Olimpico nell’agosto 2015, ma quel 3-2 subito allo Stadium nella stagione precedente, con la rete di Bonucci nel finale e il polemico gesto del violino verso l’arbitro («Fu una cosa istintiva, volevo difendere la mia squadra da un’ingiustizia», spiegò) è sempre rimasto nel limbo dei suoi cattivi pensieri. Ieri il gol di Tousart l’ha spazzato via, sostituendolo con l’immagine festante di una tifoseria in estasi. Rudi ha urlato e stretto il pugno subito dopo il vantaggio, poi si è girato verso il pubblico come a voler dire «Questo è per voi».
Siamo all’altezza
Aveva promesso follia e follia è stata, perché la settima del campionato francese ha battuto la Reginetta d’Italia. Il Groupama Stadium ha spinto la squadra, che anche senza Depay (con le dovute proporzioni, il Ronaldo del Lione) ha dato tutto ciò che aveva. «Sono molto felice - ha detto - anche se è stata una partita a due facce: primo tempo senza concedere nulla, nel secondo siamo stati meno presenti anche perché la Juve ha spinto di più. Negli ottavi è molto importante non prendere gol, adesso dobbiamo andare a segnare allo Stadium rimanendo umili. Abbiamo dimostrato di essere all’altezza della Champions». Ora a Torino dovrà difendere il vantaggio. Dieci anni fa il Lione fece l’impresa negli ottavi di finale, battendo in casa il Real e pareggiando al ritorno al Bernabeu. Avanzò fino alla semifinale, dove venne eliminata dal Bayern, regalando un sogno a tutta la tifoseria. Lo ha fatto anche Garcia ieri sera, prendendosi anche la sua personale rivincita sulla Signora.
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