La Gazzetta dello Sport

Il club a Friedkin nel weekend: closing a marzo

Il match di stasera potrebbe essere l’ultimo di Pallotta che pare tentato dalla Premier

- Di Massimo Cecchini - INVIATO A GAND (BEL)

«La musica è finita, gli amici se ne vanno», avrebbe cantato Ornella Vanoni. Nel gelo di Gand, la Roma si appresta a vivere in sordina, con tutta probabilit­à, l’ultima partita “virtuale” della presidenza di James Pallotta e della prima gestione statuniten­se. È in arrivo, infatti, la seconda, guidata stavolta da Dan Friedkin, il magnate texano (ma di origini california­ne), la cui famiglia - grazie alla distribuzi­one della Toyota in diversi stati Usa e al business sul turismo e l’entertainm­ent - ha costruito un impero. Questo fine settimana, alla chiusura della Borsa, quindi diciamo tra venerdì (notte, ora italiana) e sabato, dovrebbero essere sottoscrit­ti i precontrat­ti per il passaggio del pacchetto di maggioranz­a del club gialloross­o, il tutto annunciato dal comunicato richiesto dalla Consob.

Miliardari­o

Prossime tappe

Fra l’altro, venerdì si terrà anche il Cda della società per l’approvazio­ne della semestrale al 31 dicembre, ed a quel punto gli adempiment­i dole vrebbero essere compiuti. Il “signing” andrà in scena direttamen­te negli Usa ad opera dei rispettivi staff legali, probabilme­nte a New York, mentre i due imprendito­ri si vedranno a massimo solo in “videochiam­ata”. A quel punto si metterà in moto il complesso meccanismo del passaggio azionario, che potrebbe concluders­i con il “closing” nella seconda metà di marzo o ad aprile. Subito dopo, infine, partirà l’Opa, l’Offerta pubblica d’acquisto, destinata a individuar­e quale sarà il numero di azioni specifico che il “Friedkin Group” controller­à (Pallotta, nel complesso, ne detiene l’86,5%). Come si vede, un’operazione che, a partire dalla prossima settimana sarà molto più snella. Per quamotivo, visto che nel 2011 dal “signing” di aprile si arrivò al “closing” solo ad agosto? Perché le modalità operative sono diverse. Nel primo caso, la vera “due diligence” fu fatta, grazie ad apposito clausole liberatori­e, solo dopo le firme, stavolta invece è stata effettuata prima, tutto questo grazie alla disponibil­ità, dimostrata dal presidente Pallotta, a mostrare subito i bilanci delle 12 società che compongono la galassia As Roma.

80 milioni al sindacato

Al momento delle firme, sarà stabilito un valore a ciascuna delle 12 società, che insieme andranno a comporre il valore complessiv­o, che oscillerà intorno ai 700 milioni di euro. In questa cifra sono compresi, naturalmen­te, l’esposizion­e debitoria (circa 270 milioni) e la ricapitali­zzazione in corso (circa 150 milioni). I circa 280 milioni rimanenti andranno al patto di sindacato - circa una trentina di soci - di cui Pallotta è il “front man” e quello che le detiene le quote di maggioranz­a. Tenendo conto, però, che in questi 9 anni il presidente e i suoi partner hanno iniettato circa 200 milioni di liquidità, il loro ricavato finale sarà intorno agli 80 milioni, da dividere in parti ovviamente disuguali. Occhio, però, perché il vizio del calcio a Pallotta pare non sia passato. Prossima tappa, si dice, Premier League. Ma Roma, forse, resterà un rimpianto.

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Dan Friedkin, 54 anni. Patrimonio stimato: 4,1 miliardi di dollari

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