Lazio, anche il pubblico è da primato
Media spettatori vicina alle 40 mila unità: non accadeva da quasi venti anni
Per il sogno scudetto, ma anche per rendere omaggio a un vecchio amico che il suo «scudetto» lo ha vinto lontano dai campi di gioco. Sabato pomeriggio saranno almeno in 40 mila all’Olimpico i tifosi che spingeranno la Lazio a conquistare un primo posto che potrebbe durare fino a domenica sera se la Juve dovesse battere l’Inter o anche di più in caso di risultato diverso nel big-match dello Stadium. Ma c’è anche un altro motivo che rende quella col Bologna una partita da non perdere. Sulla panchina degli emiliani c’è un vecchio amico dei biancocelesti che va salutato come si deve. Quel Sinisa Mihajlovic che, ogni volta che è tornato nell’Olimpico laziale, è sempre stato osannato dai suoi
Numeri da record
ex tifosi e che ancora di più lo sarà stavolta. Accadde pure nella partita di andata lo scorso ottobre, quando i fan biancocelesti presenti al Dall’Ara lo applaudirono a lungo all’ingresso in campo. Stavolta sarà l’intero Olimpico ad alzarsi in piedi per acclamare Sinisa, che nei mesi scorsi ha vinto la sua battaglia più difficile.
Saranno in 40 mila a rendere omaggio a lui e a riempire di calore la Lazio. Un numero che è perfettamente in linea con quello della media spettatori fatta registrare finora dalla squadra biancoceleste. Che nelle 13 partite interne già giocate ha appunto avuto una media di 39.308 spettatori. La quinta della Serie A, ma a poche centinaia dal podio. Perché dietro le irraggiungibili Inter e Milan (65.800 presenze medie per i nerazzurri, 53.957 per i rossoneri) ci sono a pochissima distanza tra loro Roma (39.823), Juve (39.681) e appunto Lazio (39.308). Insomma, oltre alla squadra, anche il pubblico laziale quest’anno è da primato. Per trovare una media migliore bisogna infatti tornare indietro di quasi venti anni. La stagione 2003-04 è stata l’ultima in cui la media spettatori alle partite casalinghe dei biancocelesti fu superiore alle 40 mila unità (45.697). Ma quella era l’ultima annata dell’epopea cragnottiana (anche se il presidente del secondo scudetto era già uscito di scena). Pure negli anni precedenti la media si era attestata sulle 45 mila presenze a partita e nell’anno del secondo tricolore si era giunti alla quota delle 53 mila presenze medie.
La rinascita
Da quando è arrivato Lotito quelle cifre non si sono mai più toccate. Nella prima annata con l’attuale presidente (200405) si toccò la media di 38.224 spettatori (tuttora è il record per la sua gestione), ma poi iniziò la discesa. Il punto più baso fu toccato nel 2007-08 (21.404 spettatori per gara) per poi oscillare sempre a cavallo delle 30 mila presenze medie. Con qualche sporadica fuga in avanti. Come nel biennio 2008-09 e 2009-10 (poco più di 36 mila spettatori) e come nel 2014-15 (35.500). Oltre all’altalena dei risultati della squadra condizionava la voglia di stadio del popolo laziale anche il rapporto conflittuale con Lotito. Che portava molti sostenitori a disertare l’Olimpico. Poi, con Inzaghi in panchina, tutto è cambiato. Puntare su un tecnico che rappresenta la storia del club ha fatto (sia pure un poco alla volta) placare la contestazione al presidente. Il resto lo hanno fatto i risultati e i trofei conquistati. Così dopo una media di poco più di 21 mila spettatori al primo anno con Simone in panca, si è passati ad un 32.947 di media al secondo e a un 36.864 l’anno scorso. Adesso quota 40 mila è vicina. Un altro «miracolo» di una Lazio che continua a sorprendere comunque e dovunque.
C’è Sinisa Col Bologna il motivo in più: arriva l’amico Mihajlovic
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