Bunker Vicenza Grandi, parate anti... urlacci
Le tiene in mano lui le chiavi della saracinesca più resistente d’Italia, ovvero la difesa del Vicenza, la meno battuta tra i professionisti (12 reti subite in 27 partite): Matteo Grandi. Il portiere della capolista del girone B della C sta vivendo una stagione esaltante, come tutti i compagni, certamente. Ma con questo primato, per lui lo è di più. «Diciamo che Di Carlo si incavola talmente tanto quando subiamo un gol che facciamo di tutto e di più per non prenderne». Ci scherza su, Grandi, e poi spiega che non è il solo tecnico a tirare urlacci: pure il centrale Cappelletti fa la sua parte. Il Vicenza ha chiuso 16 partite col clean sheet e delle 11 gare in cui ha preso gol ben 7 sono state comunque vittorie. Vale a dire che in sole quattro occasioni le reti al passivo sono costate punti. Faentino di nascita, 27enne, Grandi ha fatto le giovanili nel Cesena, poi è stato in prima squadra con il Südtirol, il Bassano, il Catanzaro, di nuovo Bassano e dalla stagione scorsa è al Vicenza. «Sono un portiere che preferisce privilegiare l’efficacia rispetto all’estetica racconta - e se devo pensare agli interventi più belli di questo campionato in realtà mi vengono in mente quelli importanti: su tutte, le parate nella partita in casa del Südtirol, perché contribuirono a una vittoria fondamentale del nostro cammino». Al Menti è il giocatore che più di tutti sente l’urlo della curva. Una curva alla quale rivolge dolci parole: «Domenica scorsa a Cesena erano tantissimi, abbiamo conquistato la vittoria grazie a loro... Da brividi, sono stati veramente fondamentali».
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