Frosinone vola? Sì, perché Bardi resiste da 486’
Francesco Bardi da Livorno ha tirato giù la saracinesca. Dalle sue parti non si passa. Da 486’ la sua porta rimane inviolata. Facendo un po’ di conti, il portiere del Frosinone non prende gol da cinque partite e mezzo. L’ultima volta che ha dovuto raccogliere un pallone in fondo alla rete è stato alla prima di ritorno quando la squadra di Nesta ha ospitato l’allora lanciatissimo Pordenone, pareggiando per 2-2. Bardi è finito sugli scudi, ma non si monta la testa. «Certo, sono soddisfatto, ma se da tante gare non prendo gol - dice - il merito è anche dei miei compagni. Parare è il mio mestiere, però è anche vero che se la porta rimane inviolata è perché mi arrivano pochi tiri. Alla fase difensiva partecipano pure attaccanti e centrocampisti». Venerdì a Cosenza per Bardi è stata la presenza numero 98 con il Frosinone da quando, a gennaio 2016, è arrivato in Ciociaria. E se la squadra ha vinto in Calabria, una grossa fetta di merito spetta proprio a lui. Ne sa qualcosa Bruccini, il capitano del Cosenza sulle cui due velenose conclusioni una, quella di testa, da non più di due metri - Bardi ha compiuto altrettanti miracoli. Nell’attuale campionato è sceso in campo da titolare 23 volte in 25 giornate, saltando solamente due turni per un infortunio. Questo è l’anno della sua rivincita considerato che nella passata stagione in A è stato chiuso da Sportiello: per lui solo 3 presenze contro Udinese, Milan e Chievo, nelle ultime tre giornate. Ragazzo riservato e poco incline ai riflettori, Bardi preferisce parlare con le... parate. E se la squadra di Nesta è seconda da sola, è anche grazie a lui.