L’Italia di Maria Successi, vacanze e il lavoro con Piatti
Italia, luogo del cuore. I trionfi di Roma, di cui tre volte è stata regina, le vacanze in Puglia e a Sorrento, il tentativo di rinascita insieme a Riccardo Piatti a Bordighera. Maria Sharapova ha sempre avuto un rapporto particolare con il nostro paese. Quando è tornata agli Internazionali nel 2017, secondo torneo disputato dopo il rientro da due anni di squalifica per il meldonium, lei è voluta arrivare qualche giorno prima, per godersi la città: «Vivo da sempre negli Usa — ci aveva raccontato —, ma resto profondamente europea e il vostro paese ha un posto speciale nel mio cuore.
Fin da piccola sognavo di diventare una tennista importante e giocare in un posto magico come il Foro Italico, pieno di fascino e di storia». Roma e la sua terra rossa sono state una tappa fondamentale nella carriera di Masha: «Lì ho conquistato la mia prima vittoria importante sul rosso, un successo che mi ha dato grande fiducia aiutandomi a vincere il Roland Garros». L’ultimo trionfo nel 2015, due anni dopo aveva fatto il suo ritorno con una esibizione show al Colosseo insieme a Berych. L’ultima presenza nel 2018, fuori in semifinale, poi i guai fisici non le hanno più concesso di tornare.
A Bordighera
Dalla scorsa estate, guarita dall’ennesima operazione, aveva iniziato a lavorare con Riccardo Piatti a Bordighera, a fianco di Jannik Sinner: «È stata l’unica donna con cui abbia lavorato - racconta il coach -. Mi interessava soprattutto il suo lato umano, e infatti ho avuto la conferma che oltre a essere una straordinaria professionista, Maria è una grande persona. Mancherà molto a tutti noi che abbiamo lavorato con lei». Sharapova ha sempre pubblicato su Instagram i suoi momenti all’Academy, compresa la canzone di Natale cantata insieme a Sinner: «Spero che Jannik abbia imparato qualcosa dal lavoro con lei. Mi auguro che abbia capito che la chiave per avere un carriera vincente è fissare priorità e regole. Per 10 anni di fila è stata l’atleta donna più pagata, ma non si è mai adagiata sui guadagni, cercando di migliorarsi sempre e di essere ancora competitiva». L’annuncio del ritiro non lo ha stupito, anzi, coach Piatti già sapeva che la campionessa russa avrebbe lasciato: «Sapevo che sarebbe stato un rapporto a termine quello con Masha — spiega —, lei voleva a tutti i costi tornare competitiva negli Slam e si è impegnata molto per farcela, ma la spalla non le dava tregua e da troppo tempo non aveva continuità nelle vittorie. Dopo la sconfitta agli Australian Open mi ha detto che aveva intenzione di smettere». Una collaborazione sfociata in amicizia: «Lei ha sempre amato girare per i piccoli paesi vicino a Bordighera, andare nei ristoranti tipici, per questo credo che la rivedremo altre volte da queste parti. Le auguro tanta serenità e successo anche in questa nuova vita. Lo merita».
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