La Gazzetta dello Sport

Segna, corre e trascina Rebic non ha limiti: nel mirino mette... Ibra

Girone di ritorno super per il croato: segnando al Genoa raggiunger­à Balotelli e inseguirà Zlatan

- Di Marco Fallisi - MILANO

Nel mirino c’è il Genoa, certo, ma non solo. Perché nel meraviglio­so mondo di Ante Rebic funziona tutto talmente alla perfezione che il croato adesso punta a fare strada anche nella storia del Milan, quantomeno in quella recente. Balotelli, 7 gol nelle prime 7 presenze in rossonero nel girone di ritorno 2012-13, è a un passo: nessuno nelle ultime dieci stagioni al Diavolo ha fatto meglio di SuperMario in questa porzione di campionato e a Rebic, per tenere il passo dell’attaccante del Brescia, basterà fare quello che fa dal 19 gennaio scorso, ovvero segnare. Udinese, Brescia, Inter, Torino e Fiorentina sono state già colpite, per un totale di 6 centri nelle prime 6 partite della seconda parte di campionato: se Ante si ripeterà domani contro i rossoblù raggiunger­à Balo. Se dovesse andare oltre alla singola rete – la doppietta all’Udinese finora è l’unica marcatura multipla nelle 110 partite giocate nei 5 principali campionati europei – potrebbe agguantare un certo Ibrahimovi­c, capace di farne 8 nelle prime 7 del ritorno. Era il 2011-12, stagione che lo svedese avrebbe chiuso in cima alla classifica dei marcatori della Serie A con 28 reti, 14 delle quali firmate nel ritorno: dal 2009-10 a oggi resta il miglior score di un milanista nel “lato B” del campionato.

Sorpresa

Bottino difficile ma non impossibil­e da replicare, specialmen­te se il Rebic dei prossimi mesi viaggerà al ritmo di quello ammirato in questo inizio d’anno. Il croato incide in rossonero – il 55% dei gol segnati da tutto il Milan nel 2020 porta la sua firma – e regge alla grande il confronto con gli altri cannonieri, anzi li supera per precisione: tra i giocatori con almeno 6 gol all’attivo, Rebic è quello con la miglior media reti/tiri nello specchio, un gol ogni 1,5 conclusion­i. Numeri che impression­ano perché l’ex Eintracht tutto è fuorché un centravant­i. Il suo mestiere è sfondare sulle corsie laterali, ruolo in cui per il c.t. croato Dalic ha pochi rivali: «Ante non è esattament­e un attaccante ma un esterno – ha detto alla Gazzetta il selezionat­ore della nazionale con cui Rebic è arrivato fino alla finale mondiale 2018 contro la Francia –, si esprime al massimo sulla fascia». Lo ha capito anche Pioli, che dopo l’arrivo di Ibra ha modellato il Milan sul 42-3-1 di cui Rebic è il trequartis­ta di sinistra: da oggetto misterioso fino a Natale a uomo copertina, Ante si è fatto spazio a forza di gol – i primi tre li ha segnati entrando dalla panchina – e poi si è guadagnato la fiducia dell’allenatore e dello stesso Zlatan, che ne apprezza la concretezz­a sotto porta e i movimenti intelligen­ti. E così, mentre al Portello studiano le prossime mosse per aggiudicar­si il suo cartellino – Rebic è in prestito biennale senza alcun diritto di riscatto e per l’Eintracht vale 40 milioni – Ante si spinge gara dopo gara un passo più in là dei propri limiti: oltre c’è l’amico Ibrahimovi­c, poi chissà.

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 ?? BOZZANI ?? In prestito Ante Rebic, 26 anni, festeggiat­o dai compagni dopo un gol. Il croato è al Milan dallo scorso agosto, in prestito dall’Eintracht Francofort­e
BOZZANI In prestito Ante Rebic, 26 anni, festeggiat­o dai compagni dopo un gol. Il croato è al Milan dallo scorso agosto, in prestito dall’Eintracht Francofort­e

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