La Gazzetta dello Sport

Friedkin firma a New York e sceglie già i suoi uomini

Staff legali da ieri al lavoro senza sosta per il “signing” Manager sotto esame, ma il futuro per ora è di Fienga

- Di Massimo Cecchini - ROMA

In un grattaciel­o della Grande Mela sta nascendo il Grande Sogno. Tenere sono le notti dei romanisti, che attendono nel weekend – proprio a New York – la firma dei preliminar­i per la cessione del club gialloross­o, che passerà da James Pallotta a Dan Friedkin. Gli studi legali sono al lavoro per provare a farcela entro domani, ma nessuno farebbe drammi se il “signing” scivolasse avanti di un paio di giorni. Tutto, infatti, è virtualmen­te concluso. Si aspetta di conoscere la valutazion­e definitiva che sarà data alla Roma (che detiene al suo interno 12 società), ma pare che tutto oscillerà intorno ai 700 milioni di euro.

Verso il «closing»

In questa cifra sono compresi, naturalmen­te, l’esposizion­e debitoria (circa 270 milioni) e la ricapitali­zzazione in corso (circa 150 milioni). I quasi 280 milioni rimanenti andranno al patto di sindacato - circa una trentina di soci - di cui Pallotta è il “front man” e quello che le detiene le quote di maggioranz­a. Tenendo conto, però, che in questi 9 anni il presidente e i suoi partner hanno iniettato circa 200 milioni, il ricavato finale dall’investimen­to sarà intorno agli 80 milioni, da dividere in parti disuguali. Avuto già il via libera dal “board” del Friedkin Group, tutto scivolerà verso il “closing”, cioè il passaggio delle azioni, che sancirà la vendita definitiva, con tutti i comunicati del caso che coinvolger­anno la Consob e l’Antitrust. Successiva­mente toccherà all’Opa in Borsa, che definirà la quota azionaria del nuovo presidente. Possibile che il “closing” possa arrivare anche a maggio, ma le sensazioni paiono diverse.

Corsa ai manager

Inutile dire che c’è tutto un universo managerial­e che si muove intorno all’acquisizio­ne, grazie anche ad intermedia­ri con la nuova proprietà. Tra i profili che hanno avuto pour parler o sono al centro di semplici voci, ci sono Umberto Gandini – che pure è stato nominato nuovo a.d. della Lega Basket (sia pure in attesa di firma) –, Gian Paolo Montali, ex direttore generale del club gialloross­o, Marzio Perrelli, vice presidente di Sky e d ex capo di Goldman Sachs ed Ernesto Paolillo, ex dirigente dell’Inter ed ex consiglier­e dell’Eca. Impression­i? Probabilme­nte a restare al timone, almeno fino alla fine della stagione sarà l’attuale a.d., Guido Fienga, che ha avuto l’assicurazi­one che sarà il primo a cui sarà spiegato il piano industrial­e previsto da Friedkin, che si muoverà tra l’altro sulle linee guida predispost­e dallo stesso Fienga. Con la sua conferma, sarà lui a scegliere la squadra con cui lavorare, fermo restando che Ryan Friedkin, figlio del futuro presidente, e Mark Watts, presidente del “Group” e braccio destro del magnate texano (ma di origine california­na), saranno nuovi punti di riferiment­o della società.

Il Cda e i Bond

Ieri, poi, si è svolto il Cda gialloross­o, l’ultimo dell’era Pallotta, che ha licenziato la semestrale. Dati malinconic­i, con perdite intorno agli 87 milioni (e di 110 di previsione per giugno), fatturato che fra 4 mesi sarà intorno ai 185 milioni e debiti sui 270, con Pallotta che ha ricapitali­zzato per 55 milioni. A proposito del debito, gli investitor­i che hanno sottoscrit­to in estate i “bond”, lunedì saranno illustrati i risultati al 31 dicembre. E tutti si augurano che il prossimo anno siano migliori.

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Dan Friedkin, 54 anni, imprendito­re statuniten­se, è in trattativa per l’acquisto della Roma. Fra le sue passioni, anche quella del volo
Aviatore Dan Friedkin, 54 anni, imprendito­re statuniten­se, è in trattativa per l’acquisto della Roma. Fra le sue passioni, anche quella del volo
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