Tra presente e futuro: Chiesa al centro della Fiorentina
A Udine Iachini ancora con il 3-5-2 «Tridente quando torna Ribery» Il papà di Federico tratta il rinnovo
«Volete sapere se proporrò una Fiorentina con il tridente in attacco? Si parla sempre delle tre punte che io dovrei schierare. Perché non chiedete a Sarri, Conte e Simone Inzaghi come mai le loro squadre non scendono in campo con un tridente offensivo? Eppure ne hanno di grandi attaccanti. Anche più di tre». Beppe Iachini è stanco di dover rispondere sempre alla stessa domanda. Tutti, nel pianeta viola, vorrebbero vedere insieme Chiesa, Vlahovic e Cutrone. E il travolgente finale di partita contro il Milan (addirittura con un uomo in meno) ha reso ancor più numeroso questo “partito”. Ma Iachini non ha fretta di proiettarsi nel futuro. Già, perché il 4-3-3, come chiede la società di Rocco Commisso, sarà il modulo per la prossima stagione. Prima vuole blindare la salvezza. Poi, inizieranno gli esperimenti. A Udine, intanto, avanti con il consueto 3-5-2. Con una probabile novità nel reparto offensivo: il gioiello Vlahovic dovrebbe partire dalla panchina. Una scelta che è frutto di due considerazioni che accompagnano il tecnico viola in questa vigilia: 1) Cutrone ha lavorato benissimo durante la settimana, sta trovando la condizione migliore e quindi merita una maglia da titolare. 2) il percorso di crescita del talento serbo passa anche dall’accettare di partire in panchina pronto a dare il suo contributo in corso d’opera.
Chiesa
Il cambio di modulo arriverà con il ritorno in campo di Ribery. «Con il campione francese a disposizione -osserva l’allenatore viola- potrei cambiare molto in attacco. Franck, per me, è un formidabile esterno offensivo». Quindi, ideale per il 4-3-3. Ma per il momento si va avanti così. Con Chiesa ancora seconda punta. Federico è sempre più dentro il nuovo corso Fiorentina. A metà marzo, quando tornerà Rocco Commisso in Italia, babbo Enrico avrà probabilmente un incontro
importante per parlare dell’allungamento del contratto. Si parla di una proposta di contratto con un ingaggio di oltre quattro milioni netti a stagione.
Fattore campo
Oggi però si pensa al campo. Si gioca a porte chiuse, sono risultati vani i tentativi dell’Udinese, che in questo senso aveva trovato la collaborazione del club toscano, di spostare la gara a lunedì con il pubblico sugli spalti. «La partita non va giocata a porte chiuse, ma va rinviata ad altra data con l’obiettivo di poter permettere ai tifosi l’ingresso allo stadio senza restrizioni», il testo della lettera che ieri il governatore della regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha scritto al ministro Vincenzo Spadafora. Un tentativo più simbolico che altro, visto che la decisione era già stata presa giovedì sera. «Ci troveremo a dover affrontare un contesto anomalo e questo vale ovviamente anche per la Fiorentina – ha detto alla vigilia a Udinews il tecnico bianconero Luca Gotti –, ma noi siamo più svantaggiati perché giochiamo in casa dove ci sarebbe stata la nostra gente». I numeri dicono che De Paul e compagni hanno conquistato 18 punti in casa e solo 9 in trasferta. Il fattore campo, quindi, ha avuto un certo peso.