Morkov partito ma è «isolato» in camera a Berlino
● Giovedì sera al centro della pista di Berlino a festeggiare i compagni autori di un siderale primato del mondo nell’inseguimento a squadre. Ieri isolato in una stanza dell’albergo di fronte al velodromo che fa da base operativa dei Mondiali. Davvero singolare il destino del danese Michael Morkov: il 34enne della DeceuninckQuick Step era stato in gara fino a mercoledì (quarta tappa) all’Uae Tour prima di lasciarlo anzitempo perché domani lo aspetta l’Americana iridata. Quando la festa danese in pista era in corso, nessuno sapeva ancora dello stop alla corsa emiratina a causa dell’emergenza coronavirus. Ieri mattina, in hotel, vertice tra responsabili sanitari e la decisione di lasciare Morkov in camera da solo, in attesa dei risultati dei tamponi fatti ad Abu Dhabi.
Morkov non ha perso il buon umore. Ha scambiato qualche whatsapp con l’ex compagno Viviani, del quale era un formidabile apripista: aveva una bici nella stanza per pedalare e il cibo gli è stato lasciato fuori dalla porta per evitare contatti diretti. «Mi sono svegliato e ho capito che il panico cominciava a diffondersi. I dottori dell’Uci mi hanno visitato e ho detto loro che mi sento in forma, nessun problema fisico». Alle 19, il presidente della federazione danese Hernrik Jess Jensen ha detto alla Gazzetta che «per Morkov non è stato fatto il tampone». E adesso?