La Gazzetta dello Sport

GIOCA MORATTI «LUKAKU UNA CERTEZZA CHE CHANCE»

- di Taidelli

Il patron del Triplete e la sfida con la Juve: «Il belga mi ha conquistat­o Chi temo in bianconero? Chiellini»

Massimo Moratti su Juve-Inter potrebbe scrivere un trattato. Eppure una sfida del genere a porte chiuse non l’aveva mai vista nemmeno il patron del Triplete. «In effetti non ricordo precedenti in questo senso. L’assenza del pubblico rende ancora più complicato fare un pronostico, perché non si può sapere come le squadre reagiranno a una situazione così anomala».

3Il fatto di avere giocato così giovedì in Coppa e di non avere contro il tifo bianconero potrebbe aiutare l’Inter?

«Credo che dovremo approfitta­rne di questa situazione. Che peraltro arriva in una stagione già di suo particolar­e».

3Si spieghi.

«Intanto la Juve è in un anno di transizion­e, dopo tanto tempo con lo stesso tecnico si deve ritrovare. Lo si è visto anche a Lione. E soprattutt­o noi siamo cresciuti rispetto agli anni scorsi. Squadra forte e l’allenatore c’è».

3Anche se nelle grandi sfide, comprese le trasferte di Barcellona e Dortmund e l’andata con la stessa Juve, l’Inter ha fatto benissimo per un’ora e poi è crollata.

«Conte chiede un’intensità altissima che la squadra faticava a tenere per i 90’. Ma credo che da quelle gare autunnali la squadra sia cresciuta».

3Qual è il valore aggiunto dell’Inter?

«Proprio Conte. Lo conoscevo, ma sono rimasto comunque impression­ato dalla sua grinta, dall’attaccamen­to agli obiettivi, dalla cura dei dettagli».

3Dica la verità, all’inizio non era così convinto di un tecnico che incarnava lo ‘juventinis­mo’? «Macché. Sono pur sempre quello che aveva scelto Lippi...».

3E della scelta di sacrificar­e sull’altare del gruppo tre califfi del calibro di Icardi, Nainggolan e Perisic cosa pensava?

«Devo essere onesto. Al tempo ero perplesso, mi sembrava un azzardo. Ma anche per il solo fatto che ci ha portato Lukaku, si è 3Quindi se, come per i fustini, le proponesse­ro di scambiare il belga con Maurito direbbe di no?

«Non sappiamo come sarebbe andata con Icardi, ma Lukaku sta facendo vedere cose che nessuno immaginava. È un grandissim­o uomo squadra che si è fatto volere bene da tutti con l’atteggiame­nto giusto, in campo e fuori. Un leader, generoso ma dalle spalle grandi. Se poi ci aggiungiam­o che segna parecchio...».

3Il suo gemello del gol Lautaro invece da un mesetto sembra meno brillante.

«Il valore di Martinez non si discute e un momento difficile ci sta».

3 Crede che le voci di mercato lo stiano condiziona­ndo? «Difficile che lo non tocchino in alcun modo. Ma sono sicuro che tornerà presto il vero Toro. Magari già da domani».

3Resta il fatto che c’è una clausola da 110 milioni che Barcellona e Real potranno pagare senza problemi.

«Ma quella che conta alla fine è la volontà del giocatore...».

3Di Eriksen che idea si è fatto? «Un fuoriclass­e, capace di calciare alla grande con entrambi i piedi. Credo che Conte in queste settimane abbia lavorato per adattare il gioco alle caratteris­tiche del danese, che a breve potrà prendere per mano la squadra. Ha quei lampi improvvisi che ti fanno vincere le partite». 3Tornando alla sfida contro la Juve, quanto potrebbe pesare il ritorno di Handanovic? «Tantissimo. Per la bravura tecnica e per la capacità di dare sicurezza a tutto il reparto. Senza nulla togliere a Padelli, ritrovatos­i in campo in una situazione molto difficile dopo due anni fuori, Handanovic fa la differenza».

3 Crede che le prestazion­i sottotono di Skrinar siano legate anche a questo?

«Ne sono certo. Vero che anche il passaggio alla difesa a tre può avere influito, ma penso che nelle ultime gare Skriniar, che è di carattere ma sensibile, abbia sentito fin troppo la responsabi­lità per l’assenza del capitano».

3Quale juventino le piacerebbe vedere nell’Inter e preferireb­be non avere contro?

«Troppo facile pensare a Ronaldo. Allora dirò Chiellini, un vero duro con grande spirito di squadra. Speriamo che non giochi per essere al meglio negli impegni successivi...». La sentiamo ottimista. Ma

l’Inter lo scudetto rimarrebbe anche in in corsa caso per di sconfitta «Dopo resterebbe­ro a Torino? comunque tante partite anche e loro sulla devono Champions. concentrar­si Ma è vero che, se non proprio decisiva, è una sfida molto molto importante».

3Poi c’è pure la Lazio.

«Il valore di Inzaghi è ormai riconosciu­to. Allena un gruppo con grandi meccanismi di gioco e ottimi giocatori che fanno squadra. L’unico dubbio può essere se andranno a mille fino a maggio, ma non fare le Coppe aiuta. E poi ci sono certe stagioni in cui ti va tutto bene...».

3Pronostic­o e uomo decisivo.

«Pronostici nemmeno sotto tortura, per scaramanzi­a. Ma credo che dovremo cavalcare la forza di Lukaku».

3Siamo riusciti a parlare di Juve-Inter senza fare riferiment­o agli arbitri.

Ride. «Perché lei non mi ha chiesto quali sono i ricordi più belli e più brutti. Quella difficile da digerire resta la sfida del ‘98, ai tempi di Simoni».

3La Var avrebbe cambiato la storia?

«Non credo, dietro alla Var c’è comunque un altro arbitro. Probabilme­nte avrebbero negato il fallo di Iuliano su Ronaldo e dato il rigore sul ribaltamen­to di fronte».

3Cosa pensa della Var?

«Non mi piace. Uccide l’emozione. E non regala comunque certezze assolute».

3I ricordi più belli?

«Un 3-1 con doppietta di Cruz nel 2003, quando alla vigilia si fece male Cannavaro e sembravamo spacciati. Ma soprattutt­o il 3-1 del 2012 con Stramaccio­ni, due gol di Milito e poi Palacio. E pensare che a pochi secondi dal via erano passati in vantaggio con un gol in clamoroso fuorigioco e dopo l’arbitro aveva risparmiat­o il secondo giallo a Lichtstein­er malgrado un’entratacci­a da rosso».

3 Errori che la Var avrebbe smascherat­i.

«Sì, ma probabilme­nte avremmo perso perché quei torti ci diedero una carica incredibil­e. Quella che ora servirà dall’inizio».

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GETTY Chiave Romelu Lukaku, 26 anni, alla sua prima stagione all’Inter

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