Il capitano serve per la difesa e per i compagni
Non solo lo scudo, ma pure la voce. Alla Juve serve sia il difensore che marca, sia il capitano che urla. Insomma, Giorgio Chiellini è la persona più attesa da Maurizio Sarri, per motivi vari, tutti validissimi. Come se il numero 3 avesse poteri taumaturgici: dovrebbe sanare le cicatrici in difesa e aggiungere carica emotiva. Oltre a una fragilità complessiva dietro, la Juve sembra infatti aver perso il furore di sempre ed è questo uno dei dati più inquietanti. Nei lunghi mesi di recupero Chiello ha aumentato sempre più i carichi sul ginocchio operato con l’idea fissa di tornare in questo periodo: sapeva che l’annata si sarebbe decisa adesso, in queste settimane di passione. E, anche adesso che ha rimesso piede in campo, è andato avanti per gradi: un pezzetto con il Brescia, poi un pezzone dall’inizio contro la Spal.
Quella citazione
Ora siamo vicini al nuovo passo, la titolarità in una partitissima: nel silenzio dello Stadium arriva l’Inter e l’Sos di Lione ha reso ancora più urgente la presenza del Chiello. «Giorgio è un soldato», diceva di lui proprio Conte in epoca BBC. Se la recluta bianconera tornasse in trincea, a Sarri toccherà l’arduo compito di scegliere il compagno migliore per lui: l’eterno Bonucci o questo De Ligt in crescita? Tra l’altro, in Francia Matthijs ha sfoggiato pure un turbante insanguinato: quasi una citazione del maestro.
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