La Gazzetta dello Sport

Occupa l’area e il nerazzurro lo ispira sempre

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In terra francese la Juventus dal tridente atipico ha mostrato un discreto problema: chi sta in area di rigore? Chi la riempie e fa sentire i gomiti ai centrali avversari? Chi se Dybala folleggia altrove e se Cristiano, come consuetudi­ne, parte dalla fascia e poi plana verso il centro come un avvoltoio.

L’occupazion­e degli spazi centrali è stata per lunghi minuti di Champions il maggiore affanno juventino: mancava il centravant­i che piazza le tende vicino al portiere, mancava Gonzalo Higuain. Quando il tecnico ha messo in campo il suo figlioccio, molto è cambiato: il Pipita non ricorderà la trasferta di Lione come la gara della vita. anche per un sanguinoso gol sbagliato, ma la sua presenza si è sentita parecchio. Sarri ha trovato un riferiment­o in mezzo e una tentazione in più per il campionato.

Riannodare il filo

Higuain è stato ultimament­e condiziona­to da un acuto mal di schiena, ma il suo nome sta tornando di attualità per la sfida all’Inter (non solo a gara in corso). Sarà perché la Juve ha bisogno di cambiare, sarà perché questa è la battaglia che più lo esalta: due anni fa, prima di fare le valigie e lasciare il posto a Cristiano, fu lui a segnare il gol scudetto in un mitologico 3-2 a San Siro. E all’andata fu sempre lui, subentrand­o dalla panchina, a segnare il 2-1 a Conte. Per molti la Juve sarrista si è spenta lì: pareva l’alba di un mondo nuovo e invece tutto sembra come prima, se non peggio. Al Pipita, in fondo, si chiede solo di riannodare quel filo.

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