La Gazzetta dello Sport

Crocevia Gattuso «Napoli, ora vinci e dimostrami che sei guarito»

Il tecnico chiede tre punti al San Paolo dove la vittoria manca da un mese

- di Mimmo Malfitano- INVIATO A CASTEL VOLTURNO (CASERTA)

Prevale l’ansia in questa vigilia. E non la nasconde, Rino Gattuso. Perché la sfida col Torino dovrà dargli delle risposte che sta attendendo da tempo e che la squadra tarda a dargli. Ovvio che non sono in discussion­e gli ultimi risultati, perché quelli potrebbero cambiare la storia di questa stagione. Quello che vuole capire, l’allenatore, e cosa può dare il suo Napoli sul piano del gioco e del rendimento quando affronta squadre di media classifica. Non è casuale che abbia perso quattro delle cinque partite giocate al San Paolo contro formazioni che rispondono a questo target, ovvero, Parma, Bologna, Fiorentina e Lecce. In pratica, quando s’è trattato di prendere l’iniziativa e d’imporre il gioco, il Napoli è andato in difficoltà, finendo poi per subire il ritorno degli avversari. Ed è questo il motivo per cui Gattuso si dice preoccupat­o. «Col Torino finalmente capiremo se siamo guariti. E’ l’avversario perfetto per renderci conto della nostra situazione. In campo manderò soltanto chi mi potrà garantire il 100 per cento», ha spiegato l’allenatore del Napoli che si aspetta dalla squadra un’inversione di tendenza sia per quanto riguarda l’approccio alla partita, sia per quanto riguarda il rendimento nei 90 minuti e, non ultimo, il risultato. «Se riusciamo ad affrontare il Toro con lo stesso spirito mostrato contro il Barcellona, facciamo un passo avanti dal punto di vista della mentalità. Questo significa essere campioni», ha spiegato l’allenatore..

I rischi

Ne parla, Gattuso, con la consapevol­ezza di chi sa che questo è il momento cruciale della stagione. Col suo Napoli potrebbe conquistar­e la finale di coppa Italia, raggiunger­e il sesto posto e, quindi, garantirsi l’Europa League per la prossima stagione e, perché no?, tenere in piedi il sogno di conquistar­e Barcellona e raggiunger­e i quarti di finale di Champions League. E in quel caso entrerebbe di diritto nella storia del club, perché i quarti sarebbero un inedito per il Napoli. Gattuso, però, pone come condizione la gara di questa sera, che ritiene una sorta di crocevia per le ambizioni in campionato. «Il Torino non sta attraversa­ndo un buon momento, ma è una squadra forte fisicament­e e con dei valori importanti. Ci sarà da battagliar­e e da soffrire, non dobbiamo tirarci indietro. Sono realista, a me piacerebbe fare un pressing ultra-offensivo, ma non possiamo farlo, quindi serve il giusto equilibrio. A me piace giocare a calcio ma senza tralasciar­e la fase difensiva e noi così dobbiamo continuare», ha osservato il tecnico napoletano.

Gattusismo

E’ il neologismo del momento. Che non piace all’interessat­o, però. Gli ultimi risultati gli hanno dato forza, ma lui non crede di aver inventato qualcosa di nuovo. «Lasciamo perdere. Restiamo concentrat­i sulla partita. Il gruppo si sta sacrifican­do tanto, me ne sono accorto dall’atteggiame­nto di alcuni attaccanti come Insigne che non si tirano mai indietro. Dobbiamo essere un gruppo, non pensiamo agli affari personali, ci sarà tempo per affrontare tutte le questioni, come i rinnovi contrattua­li. Non pensiamo che il momento difficile sia alle spalle. Non siamo diventati alti e biondi come Brad Pitt, mi auguro che i miei giocatori si considerin­o ancora brutti come me», ha detto serioso, l’allenatore.

Il contratto

E’ impensabil­e che in questo periodo non si parli del suo futuro. E’ opinione comune che potrebbe essere proprio Gattuso l’allenatore del nuovo progetto. Una conferma che il tecnico si sta meritando sul campo, coi risultati, certo, ma si deve a lui il risveglio di coloro che stanno rilanciand­o questo Napoli, ovvero Insigne, Mertens, Zielinski, Fabian Ruiz. Ma, quando si parla di futuro, Gattuso non va oltre il presente. «Mi piacerebbe restare qua e cominciare la preparazio­ne estiva a Dimaro. Ho un contratto fino al 2021, ho una clausola d’uscita al 30 aprile, parlerò con il presidente e valuteremo. Adesso non è questa la priorità. Sapevo che sarebbe stato più difficile, ma sono in un grande club e ci sono tutti i presuppost­i per fare bene. Ho trovato tanto, ma ora pensiamo soltanto a questo finale di stagione», ha concluso l’allenatore del Napoli.

 ??  ?? In ripresa Gennaro Gattuso, 42 anni, da metà dicembre sulla panchina del Napoli. Da allenatore ha esordito in Champions League contro il Barcellona
In ripresa Gennaro Gattuso, 42 anni, da metà dicembre sulla panchina del Napoli. Da allenatore ha esordito in Champions League contro il Barcellona
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