La Gazzetta dello Sport

Giovani leoni

TOP GANNA FA POKER PATERNOSTE­R ARGENTO È SEMPRE AZZURRO IL CIELO SOPRA BERLINO

- di Ciro Scognamigl­io - INVIATO A BERLINO

Come l’Italia del calcio 2006, il gigante centra a 23 anni il 4° Mondiale nell’inseguimen­to con 4’01”934, record del mondo. Letizia a 20 anni è ancora 2a nell’Omnium

Fa nulla se il velodromo è coperto, e se ormai fuori è da un pezzo che è buio. Il colore del cielo sopra Berlino è solo uno e non può essere che l’azzurro. L’Italia della pista piange lacrime di gioia purissima per due volte in neppure un’ora: un immenso Filippo Ganna si porta a casa il quarto titolo mondiale nell’inseguimen­to individual­e, come prima di lui solo l’inglese Hugh Porter a cavallo degli Anni 60 e 70. E Letizia Paternoste­r dimostra una volta di più che in pista si trasforma in una tigre non solo a parole: nell’omnium conferma l’argento dello scorso anno alla fine di quattro prove tiratissim­e e nell’anno olimpico la consistenz­a del metallo è ben maggiore. Filippo ringrazia il pubblico con un inchino. Letizia si piega sulla bici stravolta dalla fatica ma felice. Alle 10 della sera dalle tribune si sente più volte l’urlo «Grande Italiaaaaa» e il suono è dolcissimo.

Generazion­e

Campione del mondo. Campione del mondo. Campione del mondo. Campione del mondo. La tastiera non è impazzita, il disco non si è incantato. Filippo Ganna cala il poker iridato proprio a Berlino, come fecero nel 2006 Buffon e Cannavaro, Totti e Del Piero, Grosso e Lippi: l’Italia del pallone. E che la serata sarà luminosa lo si capisce già al pomeriggio, da quando il 19enne Jonathan Milan (già di bronzo col quartetto) accede alla finale per il terzo posto – che poi perderà - stampando un 4’08”094 che ha un valore enorme in prospettiv­a. Parametro: Ganna a meno di 20 anni vinse la prima maglia arcobaleno, ma a Londra chiuse sopra i 4’16”. Poi sempre in qualificaz­ione è il 23enne piemontese a esaltarsi firmando un nuovo primato mondiale: da 4’02”467 – già suo – vola in 4’01”934, a 59,520 di media. Parametro: ai Giochi di Sydney 2000, la Gran Bretagna del suo idolo Wiggins arrivò al bronzo – a squadre, cioè in 4! – con un tempo più alto, 4’01”979. Da pazzi.

Percorsi

Letizia e Filippo percorrono strade diverse per arrivare al podio. La 20enne trentina recupera dopo le prime due prove dell’omnium non esaltanti, si rimette in carreggiat­a con l’eliminazio­ne e nella corsa a punti conclusiva si conferma d’argento. Mentre Ganna in finale si ritrova contro l’americano tatuatissi­mo e baffuto Ashton Lambie, uno che era stato primatista del mondo prima di lui. Ma non trema neppure per un istante. Si lancia con la sua bici gioiello, la Pinarello Bolide HR del record dell’ora di Wiggins 2015, e quando passa in testa la sentenza è già scritta. Conta nulla che il tempo finale – 4’03”875 - sia più alto di quello della qualificaz­ione: nell’ultima fase il 23enne piemontese ha tolto le mani dal manubrio per godersi la ribalta. Oggi si regalerà un giorno di relax andando a zonzo per Berlino che non ha mai visitato: meritatiss­imo.

Emozione

Non smetterest­i mai di guardarlo, questo gigante buono. Il presidente federale Di Rocco e il coordinato­re Cassani infatti lo seguono come ipnotizzat­i. Quando tutto è finito Ganna abbraccia il c.t. Marco Villa, l’uomo che ha rilanciato alla grande il movimento azzurro. Prima di cominciare la prova, aveva toccato la pista («Il mio benvenuto») e fatto il segno della croce. Dopo, ha chiamato l’applauso del pubblico come avrebbe fatto una rockstar consumata. Le prime parole sono allo stesso tempo semplice e straordina­rie: «Il record lo avevo fatto e spero che possa continuare a portare

Italia olè

Già 4 medaglie: quartetto bronzo e Consonni argento scratch

il mio nome per un bel po’. Ma più di ogni altra cosa, volevo tornare a casa con questa maglia». Raccontaci tutto, campione. A cominciare dal quartetto che hai trascinato al podio, e che ora si può permettere di pensare in grande per Tokyo 2020. «Non avevamo cominciato al massimo, ma poi ci siamo sciolti. Il podio fa grande morale per i Giochi. Poi io volevo concludere con una bella firma, un bell’autografo a questa pista e alla mia carriera in pista».

Pensieri

Ganna non era ancora tornato ai box e aveva già autografat­o il casco speciale che gli aveva fatto Stefano Barzaghi. «C’era lo spazio per segnare il tempo di un nuovo record, avrei voluto che fosse ancora migliore ma va bene, dai. Anche perché non siamo a fine stagione, non ho tante gare su strada nelle gambe. Ho fatto un ulteriore salto di qualità, la testa andrà al quartetto mentre penso che per un po’ questo sarà il mio ultimo mondiale nella prova individual­e. Grazie al team Ineos (c’era pure l’allenatore Cioni, ndr) che mi ha consentito di preparami al meglio. Il successo è anzitutto per il c.t. Villa, che supporta me e i compagni da almeno quattro anni. Ci rispetta. E ormai siamo una potenza. La pressione? Non ci pensavo, volevo solo battere ancora me stesso. Il mio avversario ero io, In questa disciplina porti il corpo al limite. Sì, avrei voluto scendere sotto quella cifra improponib­ile (il muro dei 4 minuti, ndr). Un giorno ce la farò. Pensate che solo due anni con Consonni pensavo che scendere sotto i 4’10” fosse impossibil­e…». I suoi limiti restano ignoti: lo si capisce quando i colleghi stranieri gli chiedono anche del record dell’Ora, della Roubaix, di un ipotetico futuro a caccia dei grandi giri. E’ naturale, Filippo, che lo facciano: tu sei Ganna. Un gigante.

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 ??  ?? Filippo Ganna va in prima pagina da un pezzo, ma ha solo 23 anni. Letizia Paternoste­r a luglio ne farà 21, ha appena cominciato a mettersi al collo medaglie pesanti. Jonathan Milan non arriva a 20, ma ha sfiorato il podio dove si sarebbe fatto la foto con Ganna. L’Italia della pista è presente e futuro assieme: questo ha detto il venerdì del Mondiale di Berlino. Che non è ancora finito… Tra cinque mesi ci saranno le Olimpiadi a Tokyo. Sì, siamo davvero tornati
Filippo Ganna va in prima pagina da un pezzo, ma ha solo 23 anni. Letizia Paternoste­r a luglio ne farà 21, ha appena cominciato a mettersi al collo medaglie pesanti. Jonathan Milan non arriva a 20, ma ha sfiorato il podio dove si sarebbe fatto la foto con Ganna. L’Italia della pista è presente e futuro assieme: questo ha detto il venerdì del Mondiale di Berlino. Che non è ancora finito… Tra cinque mesi ci saranno le Olimpiadi a Tokyo. Sì, siamo davvero tornati
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Filippo Ganna

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