La Brignone vince la coppa di combinata Ora assalto al mondo
Gara saltata a La Thuile, lei festeggia e guarda alla classifica generale «Sfrutterò il momento»
Non avrebbe mai voluto vincerla in quel modo la sua prima coppetta di specialità. Ma tant’è: Federica Brignone si mette in tasca la sfera di cristallo della combinata con due sole gare su quattro disputate. Sono gli scherzi ricorrenti dello sci: quando il meteo diventa una causa di forza maggiore c’è poco da fare. E ieri, a La Thuile, all’indomani del superG nel quale la nuova regina azzurra aveva mancato il successo per un solo centesimo di secondo, non c’erano proprio le condizioni per gareggiare: 50 centimetri di neve fresca, troppi per dare la possibilità agli organizzatori nonostante un superlavoro che li ha visti impegnati in pista per tutta la notte - di allestire un tracciato di gara idoneo e che soprattutto rispondesse ai requisiti di sicurezza. Però non si dica che è una vittoria a metà, perché Fede aveva vinto entrambe le combinate già disputate, prima ad Altenmarkt e poi otto giorni fa a Crans Montana, ed era la grande favorita pure ieri assieme a Petra Vlhova, sua principale avversaria - rientro di Shiffrin permettendo - anche nella corsa alla Coppa assoluta, di cui guida la classifica proprio da Crans Montana.
Felice&delusa
«Come ho saputo di aver vinto? Ero a colazione - racconta la valdostana - quando l’allenatore della Ledecka è venuto a farmi i complimenti. Non capivo perché, poi mi ha detto che avevano annullato la gara (che non sarà recuperata; ndr) ed è esplosa tutta la mia felicità. Le mie compagne mi hanno abbracciato e io mi sono commossa». Al tempo stesso, però, la 29enne di La Salle - che poteva gestire 75 punti di vantaggio, un’enormità, sulla svizzera Holdener - era anche un po’ delusa. «Avrei voluto gareggiare - dice Fede - anche per come sto sciando in questa stagione. Ogni gara, soprattutto nelle “mie” specialità, può essere un podio o addirittura una vittoria. E poi era la gara a casa mia, per cui mi spiace ancora di più. Ci tenevano così tanto, avevano fatto un lavoro incredibile in pista... è un vero peccato che non sia bastato».
Per la sua gente
Le spiace più per questo che per non aver avuto la possibilità di cancellare il rospo di quel centesimo di troppo fra sé e la vittoria nel superG di sabato. «Sono certa che, levata di dosso la tensione della vigilia, oggi (ieri, ndr) avrei corso un po’ più libera e mi sarei divertita. Di sicuro volevo dare un’altra soddisfazione al mio pubblico, alla mia “crew” di casa».
Incertezza
Non pensa più di tanto, Fede, al fatto che la cancellazione della combinata la avvicini ancor di più alla sfera di cristallo, quella grande, quella che nessuna donna italiana ha mai vinto: in fin dei conti la Vlhova ieri avrebbe anche potuto batterla. E non vuole nemmeno immaginare un finale monco causa coronavirus, un incubo che incombe su tutto lo sport mondiale e sulla stessa Coppa del Mondo. Anche se ciò potrebbe consegnarle il trofeo assoluto, così come le coppette di gigante (a due gare dalla fine è prima con 74 punti sulla stessa Vlhova) e di superG (è a 19 lunghezze dalla svizzera Suter). «Mi disturba tutta questa incertezza sul futuro della Coppa. Ma io continuo a lavorare dando per scontato che sia le gare di Are (uno slalom parallelo, un gigante e uno slalom dal 12 al 14 marzo; ndr) sia le finali di Cortina si disputino regolarmente. Mi allenerò pensando a quelle sette gare che mancano (da mercoledì sarà con le altre azzurre proprio ad Are; ndr). Io sono una competitiva. E spero tanto che queste gare si svolgano regolarmente e possano avere la cornice di pubblico che meritano. Ma piuttosto che saltino, allora può andare anche una soluzione come quella di La Thuile, a pubblico contingentato. Secondo me, però, sul virus c’è un’apprensione esagerata. Non penso ci siano tutti ‘sti rischi, in fin dei conti è una sorta di influenza, anche se provocata da un virus che non conosciamo».
Senza calcoli
Comunque vada, Fede si batte sin d’ora le mani. «È stata già una stagione da record e potrei finire qua per essere soddisfatta. Anche se ovviamente ho ancora fame di gare: perché non dovrei sfruttare questo mio momento per aggiungere altre soddisfazioni? Ho avuto una regolarità di rendimento straordinaria e sono orgogliosa di questo (ha già superato il record di punti in Coppa di Tomba; ndr). Il segreto di questa stagione? Ho pensato gara per gara, cercando di dare il massimo ogni volta, senza guardare alle classifiche. La sfera di cristallo? Io continuo a pensare che, nonostante i 189 di punti di vantaggio, la Vlhova da qui alla fine abbia più gare tre per la precisione, cioè virtualmente 300 punti - a proprio favore. Ma di certo ce la giocheremo, mica per questo parto battuta. Poi bisogna vedere se e quando rientra la Shiffrin (che la segue a 153; ndr): sarei felicissima se tornasse».