Riecco Lukaku e Lautaro L’Inter vuole la scossa
I due hanno segnato insieme l’ultima volta a Napoli alla Befana: Romelu va a mille, il Toro deve ritrovarsi
Nell’ultima notte di Lu-La pienissima l’Inter mandò un segnale a tutta la Serie A. Era la Befana e con i tre gol al San Paolo, due marchiati Lukaku e uno Lautaro Martinez, la vetta in coabitazione con la Juventus era riconquistata. Ora, quasi due mesi dopo, Antonio Conte cerca un nuovo blitz a Napoli. C’è una finale di Coppa Italia da conquistare e davanti alla difesa che ha alzato il muro pure al divino Leo Messi serve un altro capitolo della saga della super Lu-La. Anche perché dopo quella vittoria di inizio gennaio i due attaccanti non hanno più segnato nello stesso match: le partite a bersaglio in coppia sono 6, ma il 2020 finora è stato avaro. L’umore di Romelu, che ieri ha festeggiato i 10 anni dal primo match con il Belgio, viaggia comunque a mille all’ora: con il gol nel ritorno al Ludogorets il centravantone belga è salito a 23 marcature nerazzurre in 34 partite. Il Toro, invece, dopo l’espulsione con il Cagliari di fine gennaio non è riuscito a tornare sugli standard altissimi a cui aveva abituato i tifosi interisti, mentre le voci di mercato si fanno sempre più insistenti, soprattutto dopo la chiamata di Messi al Barcellona.
Sempre efficace
Lukaku si sta confermando ogni giorno di più l’uomo del bisogno nerazzurro. Nel senso che è difficile pensare all’Inter di Antonio Conte senza di lui. E quando (cosa rarissima finora) ci si immagina che possa anche riposare, alla fine ci mette sempre il suo piedone. La doppia uscita di Europa League è servita a rifiatare un po’ ma non a perdere il feeling con la porta. Già, perché Romelu, che in Serie A punta a raggiungere Ronaldo il Fenomeno, unico interista con più di 20 gol nel campionato del debutto in Italia (il belga è a 17), sta marciando come un carrarmato. Nel 2020 Lukaku ha segnato 9 gol in tre competizioni, anche se nell’andata contro la squadra di Gattuso ha vissuto una delle notti più opache, consumato a livello di energie nervose dopo la rimontona nel derby di San Siro e scollato dall’altra metà della Lu-La anche per la gabbia creata dalla difesa azzurra. Domani almeno sulla carta sarà molto diverso, anche perché l’Inter ha fame di tornare a giocare dopo lo stop prolungato alla sua A: al San Paolo Conte si gioca il primo obiettivo della stagione, aver ridato ossigeno ai muscoli dei big potrà essere decisivo.
Anche il mercato
E a tutti i costi decisivo vuole essere nuovamente Lautaro, che ha bisogno di fare la voce grossa per togliersi di dosso un po’ di polvere accumulatasi sulle sue spalle nelle ultime settimane. La stagione dell’argentino ha la certificazione super anche se per tutto il mese di febbraio l’attaccante non si è visto. Fuori per squalifica con Udinese e Milan in campionato, ha fatto poco con Napoli, Lazio e Ludogorets e ha saltato il ritorno contro i bulgari sempre per squalifica. L’ultimo gol, al Cagliari, è datato 26 gennaio: dopo la partita di pranzo contro i sardi, finita con la scenata all’arbitro Manganiello, il Toro non è più riuscito a far vedere la solita cattiveria, marchio di fabbrica del numero 10 nerazzurro in versione contiana. Nel frattempo Lautaro è diventato uno dei nomi più caldi del mercato e il fatto che l’amico Messi lo abbia esaltato («È un giocatore spettacolare, che ha qualità impressionanti», ha detto Leo due settimane fa), augurandosi che sbarchi al Barcellona insieme con Neymar, rinforza le voci che arrivano dalla Spagna. Antonio Conte, però, sa che i pensieri del Toro adesso sono solo sull’Inter. L’obiettivo di Lautaro è tornare a essere micidiale come a gennaio (3 gol in Serie A con Napoli, Atalanta e Cagliari), dimenticare le mancate esultanze con le corna di febbraio e cominciare alla grande marzo. C’è una finale di Coppa Italia da prendersi, c’è una Lu-La da rivedere altissima e pienissima.
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