Conte e le prove di difesa a 4 Così si fa spazio a Eriksen?
Il danese è il jolly dentro il mazzo di Antonio, che lanciò il celebre 3-5-2 della Juve proprio a Napoli
Le prove tecniche sono cominciate già da qualche partita, con il primo vero passo ufficiale nella sfida di ritorno di Europa League vinta in casa contro il Ludogorets. Antonio Conte sta modellando la sua nuova creatura, un’Inter 2.0 che dovrà saper cambiare in corso d’opera, mutando ripetutamente il sistema di gioco nell’arco di una stessa partita. Giovedì scorso, nell’intimità delle porte chiuse, l’Inter è partita col 4-4-2, con Eriksen quarto a sinistra della mediana. Un esperimento non facilissimo da percepire in tv, anche se quella difesa a «tre e mezzo» – ossia con tre difensori bloccati e un terzino molto alto che sfruttava lo spazio lasciato dall’esterno che si accentrava – è stata comunque percepibile. Non che Antonio non si fidi più del suo 3-5-2 tutto furore e qualità, ma l’arrivo di un trequartista puro come Eriksen ha costretto il tecnico ad anticipare i lavori che probabilmente aveva già in mente per la prossima stagione.
Nuova era
La duttilità di Eriksen infatti deve diventare un’altra risorsa nelle mani di Conte. Il danese nel Tottenham ha giocato praticamente in tutti i ruoli del centrocampo: play basso, mezzala, trequartista, esterno puro, dimostrando di sapersi adattare a qualunque esigenza e sistema pur di garantire l’equilibrio alla squadra. Ecco, nella passata stagione – quella della clamorosa finale di Champions League conquistata dagli Spurs – Eriksen aveva trovato il suo habitat ideale partendo da destra e accentrandosi alle spalle di Kean in cerca della battuta o del corridoio vincente. Contro il Ludogorets è partito a sinistra, magari col Napoli – vista l’assenza di Moses – potrebbe farlo da destra, lasciando l’altra corsia a Young. E in questo gioco di cambi, fondamentale è l’applicazione dei difensori: una linea a quattro formata da D’Ambrosio, Skriniar, De Vrij e Bastoni sembra perfetta per alternare 4-4-2 e 3-4-1-2. Basta alzare D’Ambrosio e accentrare Eriksen. Rivederla a Napoli domani sera potrebbe non essere utopia e la scaramanzia consiglia di osare: proprio al San Paolo nel 2011 la Juventus di Conte passò al 3-5-2 che ha segnato un’epoca. La stessa che proprio Antonio ora vuole interrompere con la sua Inter.