Zhang e l’Inter donano 100 mila euro all’ospedale Sacco
Il club vuole sostenere così la ricerca contro il coronavirus. Il presidente: «Calcio a porte chiuse scelta giusta»
Prima lo sfogo sui social, poi la spiegazione a parole, adesso anche i fatti, cioè la donazione. Steven Zhang dà seguito al suo accorato appello a mettere in cima a tutto la tutela della salute di fronte al coronavirus: l’Inter e il suo presidente nella serata di ieri hanno infatti annunciato attraverso un comunicato «la donazione di 100.000 euro a favore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “L. Sacco” di Milano, diretto dal Prof. Massimo Galli». Si tratta della struttura milanese in prima fila nella risposta all’emergenza coronavirus, e la donazione vuole sostenere la ricerca del Dipartimento, che «si è distinta per aver identificato i primi 3 genomi completi ottenuti dagli isolati italiani di SARS-CoV-2 circolanti in Lombardia». Zhang a inizio febbraio aveva già donato alla città di Wuhan con l’Inter 300 mila mascherine e con la casa madre Suning una cifra corrispondente a un milione di euro. Stavolta la donazione arriva per la città d’adozione: «L’Inter ha un legame indissolubile con Milano ed è orgogliosa della dedizione con cui tutto il personale dell’Ospedale Sacco sta facendo fronte alla eccezionalità della situazione».
«La scelta giusta»
Il numero uno nerazzurro ieri in un’intervista alla Gazzetta aveva spiegato il suo pensiero sulle decisioni da prendere. Poi lo ha ribadito alla BBC: «Giocare a porte chiuse è la cosa giusta da fare, è la scelta corretta affinché la gente non corra rischi. Giocare un match senza tifosi è difficile e non piace a nessuno, ma è necessario andare avanti con il calendario e con tutte le attività, privilegiando la salute pubblica sopra ogni cosa. Al momento è l’unica opzione percorribile. Non mi interessano gli effetti sulle nostre prestazioni». Dopo le polemiche per il tenore del post e l’attacco diretto al presidente di Lega Dal Pino Zhang Jr difende il senso di quell’uscita: «Ho fatto ciò che era giusto fare dal punto di vista morale, anche se dire no è complicato. Abbiamo fatto la scelta giusta e ora tutti se ne stanno accorgendo». Poi una speranza: «Se tutti quanti seguiremo le azioni consigliate, ci lasceremo presto tutto questo alle spalle».
Giocare senza tifosi non piace a nessuno, ma adesso è l’unica via Steven Zhang
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