A Rangnick non serve Zlatan Ma questo Milan può perderlo?
CON RANGNICK SAREBBE UN MILAN SENZA IBRA E ZLATAN RIFLETTE
Il tedesco potrebbe scontrarsi con il club che apprezza lo svedese Intanto il campione riflette: l’addio di Boban e Maldini può pesare
Il potenziale allenatore rossonero non ama i giocatori troppo “liberi” di interpretare e ha dubbi sull’età. Lo svedese perplesso sul caos societario, ma il club è molto soddisfatto di lui
Èil momento dei sussurri, degli spifferi e delle indiscrezioni. Un sottobosco destinato a crescere nelle prossime settimane, perché uno scisma dirigenziale di questa portata a marzo equivale a un terremoto. Soprattutto se i ribaltoni che riguardano le scrivanie si trascinano dietro scenari sull’allenatore tutti da decifrare. La base di partenza è nota: il punto più controverso della guerra interna fra Gazidis e Boban-Maldini riguarda (ha riguardato) il prossimo tecnico. Per quanto tutti si sforzino – giustamente – di non celebrare funerali preventivi con Pioli, il nome di Rangnick rimbalza da tempo. I contatti del club col tecnico tedesco sono avvenuti e proseguono tutt’ora. E’ il nome in cima alla lista di Gazidis, che lo considera l’uomo perfetto per portare avanti il progetto di Elliott basato sulla valorizzazione dei giovani e sugli acquisti di prospettiva a costi non eccessivi.
Filosofia
Lo stesso Rangnick, da quanto risulta, con chi gli sta vicino ormai non starebbe più facendo mistero sul fatto che il Milan possa essere il suo prossimo approdo. Ma non è tutto: il Professore avrebbe anche confidato la soddisfazione per il fatto che il club rossonero gli lascerebbe quell’ampia gamma di operatività da lui ritenuta imprescindibile. Che sia un accentratore, d’altra parte, è cosa nota. Se la strada che porta a Rangnick diventerà ancora più in discesa lo scopriremo presto, ma intanto a filtrare sono anche alcune delle sue idee sul Milan che verrebbe. Una, in particolare, potrebbe fare piuttosto rumore perché riguarda Ibrahimovic. Una figura che non rientrerebbe nei desideri di Rangnick, che non avrebbe quindi problemi a privarsene. Il motivo principale è essenzialmente funzionale: nella sua filosofia di gioco in cui tutta la squadra deve pensare e muoversi all’unisono, il tecnico tedesco nutrirebbe più di un dubbio sulle capacità atletiche e sul fatto che Zlatan è un giocatore che ama spesso fare di testa sua e dirigere l’orchestra. Una figura di calciatore che il tedesco, «talebano» nella richiesta alla squadra di aderire al suo credo tattico, non contempla.
Ottimi riscontri
Ovviamente è presto per fare previsioni su cosa ne sarà di Ibra, ma questa è un’indicazione di cui tenere conto. Piuttosto, occorrerà poi vedere che cosa ne penserà il Milan. E va sottolineato che per il momento i riscontri sono decisamente positivi. Ibra ha già messo d’accordo il club trasversalmente. Non solo Boban (il comunicato ufficiale sulla separazione è in arrivo) e Maldini (la sua posizione resta in bilico, a fine stagione però è più probabile un addio), che infatti avevano già iniziato a lavorare al rinnovo, ma anche Gazidis. L’apporto dello svedese sul campo, nello spogliatoio e in termini di visibilità (sabato sera lo vedremo a «C’è posta per te» su Canale 5) è innegabile e non è passato inosservato agli occhi di Elliott.
Riflessioni
Insomma, il club è potenzialmente ben disposto verso lo svedese e se comunque occorrerà confrontarsi eventualmente con Rangnick, ci si penserà più avanti. A riflettere per bene, semmai, è proprio Zlatan. Chi lo frequenta lo descrive sempre più perplesso per la sgradevole situazione societaria, e perplesso anche per i termini in cui è avvenuta (al momento non c’è infatti l’intenzione di portare la famiglia a Milano). Una perplessità che nasce anche dall’ipotesi di ritrovarsi senza entrambi i dirigenti con cui aveva messo in piedi il ritorno al Milan, e con cui – particolare non trascurabile – stava appunto iniziando a pianificare anche la prossima stagione.
Il tecnico tedesco esige un’adesione totale al suo credo tattico
Ibra valuta come sarebbe il Milan senza Boban e Maldini
La proprietà e Gazidis ne stanno apprezzando il grande apporto