Oggi si onorano gli eroi dello sport
Forse scrivo qualcosa di inopportuno in un momento in cui in Italia e nel mondo si teme per la salute individuale e collettiva, ma ho appena letto che le cerimonie ufficiali per l’8 marzo, festa della donna, sono state annullate: il virus ci sta privando di un momento importante dal punto di vista sociale e culturale.
Certamente sì, ma il suo spunto mi serve per spostare il tiro su un altro evento molto importante che non potrà aver luogo: la celebrazione della Giornata dei Giusti, che cade proprio oggi ed è da qualche anno una solennità civile anche in Italia. Ne parlo anche perché questa ricorrenza, e tutto quello che sottende, è un orgoglio milanese e nazionale. Di che si tratta? In breve, estendendo il concetto di Yad Vashem, il giardino che ricorda i «Giusti fra le Nazioni», cioè le persone che, a rischio della propria vita, salvarono vite di ebrei dalla shoah, il giornalista e scrittore milanese Gabriele Nissim ha fondato, insieme ad altri compagni d’avventura, l’associazione Gariwo, un acronimo che sta per «Giardini dei Giusti nel mondo». Il prototipo di questi Giardini è stato realizzato a Milano, nel parco del Monte Stella, la «Montagnetta», come dicono familiarmente i milanesi.
I Giusti vengono iscritti e onorati in questi giardini: ne esistono ormai decine in tutta Europa, e si stanno espandendo. Questi campionissimi dei tempi moderni non sono più legati alla shoah, ma sono «tutti coloro che nel mondo hanno cercato o cercano di impedire il crimine di genocidio, di difendere i diritti dell’uomo in primo luogo la dignità umana - nelle situazioni estreme». Gariwo ha compreso quanto lo sport possa dire in termini di cultura umana, tolleranza, trasmissione di valori positivi. Anche per questo ha da poco proposto una «Carta delle responsabilità nello Sport» che merita di essere conosciuta e sottoscritta (gariwo.net/sport). E nella giornata di oggi onora e ammette nel Giardino milanese la figura di una straordinaria sportiva, la nuotatrice siriana Yusra Mardini, protagonista di un episodio di puro eroismo nel 2015, quando, insieme alla sorella e altri connazionali, scappava dalla guerra nel suo Paese e si trovava su un gommone fra le cose turche e quelle dell’isola greca di Lesbo. Il motore dell’imbarcazione andò in panne: Yusra e la sorella si tuffarono in acqua e nuotarono per tre ore e mezzo indirizzando il gommone fino alla salvezza.
Il Giardino sul Monte Stella è una meraviglia: merita una visita di tutti quelli che possono raggiungerlo. Nell’impossibilità del previsto raduno alla presenza delle autorità e di molte scolaresche, oggi si terrà soltanto una ristretta cerimonia privata. Ma col cuore, anche in queste ore difficili, saremo là ad onorare una donna super. E a riflettere sul senso ultimo dello sport, che è molto di più di una vittoria e di una sconfitta.