La Gazzetta dello Sport

«Io sono tornato E con i miei gol è un Chievo da A»

La Lazio, Mihajlovic, Aglietti e la svolta «Infortuni superati, recuperiam­o terreno»

- Di Alessandro De Pietro - VERONA la Lazio vincerà lo scudetto, magari… il Chievo spesso s’è fermato sul più bello…

Le magie della grande Stella Rossa sono un ricordo distante ma sempre molto vivo. Era un bambino Filip Djordjevic nel 1991, già allora innamorato di quei colori e dello squadrone che portò la Coppa dei Campioni a Belgrado. «Prosinecki, Savicevic, Pancev, Jugovic. Uno più bravo dell’altro, tutto magnifico», la fotografia che per un attimo esce dai suoi cassetti insieme a quella di Mihajlovic, altro suo mito di quelle notti europee che 21 anni dopo lo chiamò per la prima volta con la Serbia. Ricambiato da un gol e tanto altro, davanti al Cile di Sanchez e Vidal. Sta recuperand­o il tempo perduto Djordjevic, due lampi di fila uno più bello dell’altro nel Chievo che gli sta chiedendo di tornare almeno stretto parente di quello di una volta. Dello sfegatato tifoso della Stella Rossa finito in nazionale, ispirandos­i a Crespo e al vecchio Pancev. Bastò un istante però a rovinare tutto, ai tempi della Lazio. Era il 24 gennaio 2015, davanti al Milan, appena entrato al posto di Klose. «Mi capitò una palla gol, ma scivolai. I problemi cominciaro­no in quel momento», l’altro fermo immagine di Djordjevic, fuori tre mesi per la frattura scomposta del malleolo peroneale destro. Da allora non fu più come prima, ma oggi in Serie B fa la differenza.

3Djordjevi­c, come sta ora? «Fisicament­e sono a posto. Peccato per l’infortunio di ottobre, prima di farmi male mi sentivo davvero alla grande. Peccato, ma la nostra vita è anche questo. Sono abituato. L’importante era uscirne in fretta e riprendere la giusta condizione. Prima ho giocato con degli antinfiamm­atori. Non ero io, adesso va molto meglio».

3Ha sentito Mihajlovic? «Non direttamen­te, ma so che sta migliorand­o. Non molla mai lui, da grande guerriero qual è. Ha sempre avuto tanta energia, ha dimostrato di averne tanta anche in questa battaglia. Alla fine vincerà lui, ancora una volta. Non ho dubbi».

3E

«Me lo auguro davvero. La Lazio è cresciuta, una volta le capitava di perdere punti con le piccole. In quelle partite che alla lunga fanno davvero la differenza. Adesso c’è una maturità tutta diversa».

3Anche

«Tante volte, con quei punti persi con la Juve Stabia e col Livorno in casa, come quelli di Trapani. E non solo. Proveremo a riprenderc­eli, abbiamo tutto per rendere finalmente secondo il nostro potenziale».

3Il rammarico più grande? «Tutti quei periodi di alti e bassi, senza mai trovare vera continuità. Il campionato però è ancora lungo, siamo in tempo per guadagnare posizioni. Importante è acquisire regolarità, senza più fermarci. Alla fine tireremo le somme». 3Un suggerimen­to a Vignato? «Ha un potenziale enorme, ma deve lavorare ancora tanto. Prima di tutto prendendos­i cura di se stesso, poi continuand­o a giocare. Deve mettere sempre più partite nelle gambe, il resto verrà di conseguenz­a».

3 Com’è cambiato il Chievo con Aglietti?

«Ha portato prima di tutto tanto entusiasmo, oltre alle sue idee tattiche. Normale che ci sia bisogno di tempo per capirle fino in fondo e metterle in pratica, ma ad Ascoli abbiamo fatto bene e col Cosenza abbiamo vinto dopo giorni di lavoro in cui abbiamo compreso sempre più quel che il mister vuole da noi. A noi attaccanti poi dà tanti consigli». 3Soprattut­to quali?

«I soliti, quel che si chiede ad una prima punta come me. Quindi attaccare la profondità, aggredire il primo palo, far salire la squadra, giocare con gli altri. Parla spesso con noi, non ci resta che seguirlo».

3Come si sta fra Giaccherin­i e Vignato?

«Per un centravant­i è tutto più facile quando hai attorno giocatori di grande talento. Giaccherin­i sta più fra le linee, Vignato non può fermarlo nessuno in Serie B quando ti punta in uno contro uno palla al piede. Mi piace il nuovo Chievo».

Lui e i compagni «Con Vignato e Giaccherin­i accanto tutto viene più facile»

Il bomber

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LAPRESSE Filip Djordjevic, 32 anni, seconda stagione con la maglia del Chievo: in tutto conta 33 presenze (13 in A) e 7 reti (1)

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