La Gazzetta dello Sport

Handa da record. E per Conte c’è Musso

Rinnovo fino al 2022 per il capitano. Il tecnico vuole un vice top: l’argentino in pole

- Di Davide Stoppini

TRA I PALI

Aporte aperte, certo. L’Inter gioca, ragiona, studia e progetta. I piani sono stabiliti e in parte già avviati. Tutto andrà rivisto alla luce dell’emergenza sanitaria. Ma non necessaria­mente ritoccato. C’è un motivo per cui l’Inter debba separarsi da Handanovic? Risposta negativa. Ed è anche per questo che al portiere sarà allungato il contratto di un altro anno alla fine della stagione. Ma questo non significa che non sia corretto guardare anche oltre lo sloveno. E c’è un nome che più di altri ad Appiano tengono sotto controllo: Juan Musso dell’Udinese.

Samir su tutti

Il punto di partenza è che le prestazion­i di Handanovic fanno sì che la ricerca del futuro numero uno nerazzurro sia svolta con affanno relativo, tutto sommato contenuto. Calma e sangue freddo, il portiere ha confermato quanto di buono aveva messo su la scorsa stagione, che l’aveva portato a vincere il premio di miglior portiere della Serie A. Per di più, nella stagione con la fascia al braccio, capitano ormai da 13 mesi. Handanovic è stimato da tutti nell’Inter, staff tecnico, dirigenti e compagni. Ha messo la faccia in situazioni complicate, questo gli è valso la fiducia di chi gli vive intorno. Ha un rapporto solidissim­o con il preparator­e Bonaiuti, ha conquistat­o Antonio Conte per i comportame­nti e per le doti tecniche, anche nel gioco con i piedi, fondamenta­le «stressato» come solo con Spalletti era avvenuto nella sua storia nerazzurra. In soldoni: non c’è un motivo per non proseguire con lui, non cercatelo neppure nella carta d’identità. Ecco perché il contratto rinnovato fino al 2021 due anni fa, sarà allungato presto per un’altra stagione. L’accordo è già raggiunto, l’annuncio arriverà probabilme­nte solo prima dell’estate. E consentirà al portiere di arrivare in doppia cifra, diventando il portiere con più stagioni nell’Inter nell’era dei tre punti e mettendosi in assoluto in scia a gente come Ivano Bordon e Walter Zenga.

E domani?

Ma l’Inter guarda anche oltre. È evidente che quanto accaduto solo un mese e mezzo fa, dopo l’infortunio di Handanovic e la chiamata - poi lasciata cadere - allo svincolato Viviano, sia in qualche modo la spia di un ragionamen­to in essere in casa nerazzurra. In ballo qui ci sono i nomi di Musso, Radu e Padelli, che in qualche modo si intreccian­o. Musso è il preferito dei dirigenti dell’Inter, l’argentino è stato visionato più volte, lui stesso sa dell’apprezzame­nto dei nerazzurri. L’Udinese aveva fissato una valutazion­e di 30 milioni, chissà se sarà confermata dopo lo stop coronaviru­s. Di certo servirà uno sforzo importante. L’Inter ha due strade: mettersi in casa da subito un secondo all’altezza del primo, in fondo come accade a quasi tutte le grandi squadre. E di fatto costruendo in casa il futuro, proprio come accadde con Zenga ai tempi di Bordon. Oppure, la seconda via è quella di acquistare l’argentino e lasciarlo un’altra stagione a Udine. In questo senso, una carta importante da spendere nella trattativa con i friulani potrebbe essere quella di Radu: il romeno ha bisogno di giocare, la sua crescita esponenzia­le si è interrotta. C’è poi il capitolo Padelli, titolare nel mese di assenza di Handanovic. Ha il contratto in scadenza, l’Inter potrebbe tenerlo in organico come terzo portiere. Resta da capire se invece avrà voglia di andare a giocare e quindi cercare un’altra destinazio­ne. Di sicuro, c’è del movimento dietro Handanovic: l’Inter vuole blindarsi, dai pali in avanti.

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TRA I PALI

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Frenata Ionut Radu, 22, prima al Genoa e ora al Parma: è di proprietà Inter

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