La Gazzetta dello Sport

Con la bici in salotto «Faccio torte e studio: andrò all’Università»

Così vive la trentina tra virus e ansia «Sono orgogliosa di essere italiana. Ho fatto un’uscita su strada, mi hanno fermata tre volte»

- Di Ciro Scognamigl­io

Senza di loro noi che cosa saremmo? Io avevo perso mia nonna a cui ero legatissim­a e so quale dolore sia. E poi, di chi è più debole dobbiamo occuparci con una attenzione ancora maggiore».

3In una situazione così si può essere ottimisti?

«Non si può, si deve. Io sono super-ottimista e lo sono di più perché mi sento fortunata ad essere italiana. Questo orgoglio, questo senso di appartenen­za, me li hanno trasmessi i genitori fin da piccola. E io penso alle tante persone che lavorano nella nostra sanità che mettono a rischio la propria vita per salvare gli altri. Sono eroi. Mi viene in mente una immagine, più di tutte».

3Quale?

«Quella di una infermiera esausta all’ospedale di Cremona che si era addormenta­ta sulla scrivania indossando ancora il camice e la mascherina. Vorrei conoscerla e dirle di persona quanto la ammiro».

3 Tornando al ciclismo, ora non ci saranno gare per un bel po’. Come cambia la sua preparazio­ne?

«Sì, avrei dovuto cominciare su strada con delle gare in Belgio, ma per fortuna io anche in allenament­o riesco a spingere in pratica come in competizio­ne. In questo senso la cosa mi condiziona fino a un certo punto. Per gli allenament­i in pista, avrei dovuto riprenderl­i il 15 aprile a Montichiar­i. Ho fiducia che la situazione sarà migliore rispetto a quella odierna».

Mi iscriverò a Scienze Politiche alla Luiss a Roma, Olimpiade rinviata? Sarò ancor più pronta

3Il suo obiettivo principale del 2020 sono i Giochi di Tokyo e a Berlino ci aveva detto che se li sogna anche di notte. Come vive il fatto che ora non si sa se si riuscirann­o a disputare regolarmen­te?

«Non mi lascio condiziona­re da questo. Mi è capitato anche di pensare che se li spostasser­o di un po’ di tempo io potrei arrivarci ancora più preparata. Ma invece la prospettiv­a giusta è un’altra».

3Sarebbe?

«Io devo farmi trovare pronta a Tokyo. Anzi, io sarò pronta. Magari si riuscirann­o a fare i Giochi nella data stabilita, o magari un po’ più avanti. Ma si faranno. Perché da questa emergenza ne usciremo. Più forti. Più consapevol­i».

Vorrei conoscere l’infermiera esausta di Cremona e dirle di persona quanto la ammiro

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