La decisione durante le gare Preolimpico sospeso: è caos

Cronaca di una giornata assurda. Dominando la temibile armena Grygorian, Giordana Sorrentino ha staccato il pass per i quarti nella categoria 51 kg e giovedì avrebbe dovuto giocarsi la qualificazione olimpica con la serba Radovanovic. Il biglietto per Tokyo, invece, la tigre di Marcianise Angela Carini l’avrebbe dovuto acciuffare oggi contro la francese Sovinco. Non succederà. Perché nel tardo pomeriggio di ieri, nel bel mezzo delle gare, la Task Force del Cio ha sospeso il preolimpico di Londra «per salvaguardare la salute di tutti i partecipanti» ed anche per fare fronte «alle crescenti restrizioni sui viaggi globali e le misure di quarantena, al fine di consentire ai partecipanti di oltre 60 paesi di tornare a casa A maggio e giugno l’obiettivo di completare la distribuzione dei restanti posti della quota pugili di Tokyo 2020». Rinvio dunque. Questa è la speranza. In coda ad un lunedì surreale, in cui, a stop annunciato, i match della sera si sono comunque disputati (Mangiacapre eliminato dall’israeliano Kapuler, nel pomeriggio sconfitto anche Cavallaro). Insomma un caos.

Polemiche

L’unica certezza è che dopo la terza giornata, cala il sipario su un evento ferocemente criticato negli ultimi giorni. Mentre tutto lo sport in Europa si è fermato, la disciplina che più di ogni altra prevede il contatto fisico, ha tirato dritto per la propria strada. Ieri, inevitabile, la resa. «La notizia ha sconvolto la squadra,

PALLAVOLO sia per chi è già uscito che probabilmente vedrà ancora di più allungarsi i tempi per il torneo di ripescaggio, sia per chi è ancora in gara perché sente di attraversare quel momento giusto per potercela fare» sospira il team manager, l’olimpionico Roberto Cammarelle. «Sospensione sacrosanta. Il torneo non sarebbe nemmeno dovuto cominciare» sentenzia il presidente federale Lai. Oggi Irma Testa, Rebecca Nicoli e Flavia Severin avrebbero dovuto affrontare gli ottavi di finale, così come Abbes Mouhiidine e Simone Fiori. Succederà. Dove e quando per ora resta un rebus.

v.d.s.