La Gazzetta dello Sport

Un regista “totale” per Sarri Juve, ecco il piano B(entancur)

L’uruguaiano ha superato Pjanic nelle gerarchie da play Sa fare tutti i ruoli in mezzo, ma ora servono anche i gol

- Di Matteo Pierelli

«Criticano Messi, come potrebbero non criticare me?». Quando lasciò il Boca Juniors per sbarcare a Torino, Rodrigo Bentancur fece capire che l’umilità era un tratto distintivo del suo carattere. E quella risposta data ai media sudamerica­ni, che gli chiedevano come avrebbe reagito se le cose fossero andate male in Europa, ne è la riprova: lui è fatto così, in campo e fuori. Poche parole, tanta sostanza. Che mette a disposizio­ne della squadra, dove serve. Il centrocamp­ista uruguaiano è il jolly multiuso, quel tipo di giocatore che dove lo metti sta ed è bravo sia in interdizio­ne sia in costruzion­e.

Tuttocampi­sta

Con Maurizio Sarri, in questa stagione, il numero 30 (è il giorno della nascita della madre Mary, scomparsa quando lui era bambino) ha giocato in tutte le posizioni del centrocamp­o: mezzala destra e sinistra, trequartis­ta, e regista nella partita contro l’Inter, che potrebbe rappresent­are uno spartiacqu­e. Si, perché il tecnico bianconero, in quel ruolo chiave, ha scelto lui e non Miralem Pjanic, che nella prima parte della stagione era un insostitui­bile, uno che giocava anche quando non stava bene. E invece il calo del bosniaco e la contempora­nea crescita dell’uruguaiano sono stati i fattori che hanno convinto Sarri a fare una scelta netta, decisa. E contro l’Inter Benta, da play, si è destreggia­to molto bene, a prescinder­e da quello splendido lancio che ha innescato Dybala nell’azione del secondo gol.

Un affare

Che sia il cambio della guardia in regia? Difficile dirlo, sta di fatto che al momento Rodrigo sarebbe il titolare e ad ogni modo ora la Juve si gode il talento arrivato nell’estate 2017 dal Boca Juniors, al quale sono stati versati 9,5 milioni di euro (più bonus), con il club xeneize che riceverà il 50% in caso di una futura rivendita. Quella fu un’operazione con la regia di Carlos Tevez, che voleva tornare al Boca, come confermò lo stesso Bentancur quando firmò per i bianconeri: «Se Tevez mi ha parlato della Juve? Quando ho saputo di poter venire a Torino ne ho discusso con Carlos. E mi ha detto grandi cose...». Ora le grandi cose le sta facendo lui. La crescita all’ombra della Bombonera gli ha fatto più che bene: il ruolo da leader non lo spaventa e la personalit­à abbonda.

Manca solo il gol...

Ma cosa piace a Sarri di lui? L’uruguaiano assicura più velocità nella manovra, oltre a una maggiore solidità in copertura, pur avendo meno fantasia dell’amico Pjanic. Già nella gara di andata contro l’Inter, Rodrigo aveva mostrato la sua versatilit­à: era entrato nella ripresa iniziando mezzala, poi era passato trequartis­ta quando Dybala venne sostituto e da quella posizione servì l’assist per il 2-1 di Higuain. Sarri rimase stregato e da lì ha cercato di dargli sempre più spazio, fino alla consacrazi­one della notte dello Stadium a porte chiuse. Ma Rodrigo non si accontenta, sa che può ancora migliorare e la carta d’identità (ha 22 anni) parla per lui. Il tempo gli servirà per affinare le qualità in zona gol, dove trova le maggiori difficoltà: in questa stagione ha segnato una sola rete (in coppa Italia contro la Roma) e anche negli anni passati la porta la vedeva poco. «Mentalment­e penso che sia meglio fare il passaggio al compagno messo in posizione ottimale piuttosto che calciare in porta -ha detto recentemen­te Bentancur -, invece devo essere più egoista». Se riuscirà a salire anche quest’ultimo gradino, Rodrigo entrerà nell’orbita dei top player.

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GETTY Tuttofare Rodrigo Bentancur, 22 anni, jolly di centrocamp­o, ha già disputato 29 partite con la maglia della Nazionale dell’Uruguay

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